L'Assessore ai Servizi per le Persone Simona Benedetti ha risposto, in apertura del Consiglio comunale di oggi, all'interpellanza sugli sfratti esecutivi forzosi a Cesena e, più in generale, sull'emergenza abitativa nella nostra città, presentata dal consigliere Vittorio Valletta del gruppo Cesena Siamo Noi.
Di seguito una sintesi della risposta fornita dall'Assessore
Premetto che non sappiamo esattamente quanti siano stati complessivamente gli sfratti esecutivi in città, perché si tratta di un dato in possesso del Tribunale che, nonostante le ripetute richieste formali da parte nostra, non li fornisce.
Si tenga poi presente che, da quando il Tribunale è solo a Forlì, è fortemente probabile che non ci sia una distinzione numerica per Comune.In ogni caso, è chiaro che l'emergenza abitativa può considerarsi reale. In sintesi, ecco le modalità di intervento dei Servizi sociali:
* Innanzi tutto, ci sono le risorse per sostenere le famiglie che si trovano in situazione di emergenza abitativa: la somma disponibile ammonta a poco meno di 400.000 euro.
Le risorse sono utilizzate attraverso la definizione, famiglia per famiglia, di un progetto dedicato, in cui si valuta la specifica situazione e la modalità migliore di intervento: ad esempio, pagamento delle morosità, versamento della cauzione per un nuovo affitto, anticipo di qualche mensilità (è un caso frequente per gli stagionali in attesa della disoccupazione).
Si tratta di risorse che vengono utilizzate sia per il mantenimento dell'alloggio in uso, sia per il reperimento di un alloggio nuovo.
* C'è poi il fondo sulla "morosità incolpevole", destinato ai lavoratori rimasti disoccupati, pari ad oltre 90.000.
Nel 2015, quindi, complessivamente, abbiamo impiegato per questi interventi quasi 500.000 euro, sostenendo tutte le famiglie interessate.
A questi 500.000 euro, riconfermati anche nel bilancio di quest'anno, nel 2016 si aggiungeranno ulteriori 342.000 euro del Fondo sociale per l'affitto, aperto alle famiglie in affitto con basse condizioni economiche; il bando si è chiuso a novembre scorso e che verranno liquidati nei prossimi mesi.
Dunque, complessivamente, sull'emergenza casa - affitti- sfratti sono previsti a bilancio per il 2016 circa 850.000 euro suddivisi fra fondi dedicati e progetti singoli.
Insomma, il problema esiste ma è presidiato.
A questo si aggiungono, infine, le risorse relative all'inserimento pro tempore delle mamme e dei bambini piccoli in comunità, nei casi in cui siamo chiamati ad intervenire repentinamente (inserimenti che in questo caso cerchiamo di far durare il meno possibile).
Non sempre, ovviamente, le case individuate sono reperite sul mercato privato. Le emergenze abitative sono coperte, infatti, anche dalle assegnazioni ERP per graduatoria e da quelle in deroga, oppure utilizzando gli appartamenti della Fondazione Affitto (che si occupa di 142 alloggi) e dell'ASP (60 alloggi).