Prestiti d'eccezione a importanti mostre dalle collezioni cesenati. Sono appena tornati da Brescia, dove sono stati esposti nella grande mostra "Roma e le genti del Po" (organizzata per l'inaugurazione di Brixia, il grande parco archeologico della città lombarda) due reperti conservati nel Museo Archeologico cesenate.
Il primo è una scultura funeraria del I secolo a Cristo raffigurante una donna ai piedi della quale è accovacciato un cane; purtroppo entrambe le figure sono prive di testa, ma il manufatto, entrato a far parte del Museo cesenate nel 1977 costituisce comunque un'importante testimonianza della produzione scultorea del nostro territorio.
Il secondo reperto prestato a Brescia è il cosiddetto mattone dei 'figulos bonos': sulla sua superficie, infatti, compare questa scritta, che alla lettera significa "bravi vasai", con evidente intento elogiativo. Il manufatto è databile fra il II e il I secolo avanti Cristo ed è stato ritrovato nella zona di Calisese all'inizio del Novecento.
Appena tornato in Pinacoteca anche "La contadina", olio su tela firmato da Renato Guttuso, che lo dipinse nel 1954. L'opera è stata esposta al Must di Vimercate in occasione della mostra "RenatoGuttuso. Ritratti", curata da Angelo Marchesi.
"Ancora una volta - sottolineano il Sindaco Paolo Lucchi e l'Assessore alla Cultura Christian Castorri - beni conservati nelle nostre collezioni vengono chiesti in prestito da istituzioni culturali di altre città, a dimostrazione del valore del patrimonio storico - artistico di Cesena. E in questo modo, oltre a contribuire ad eventi culturali di rilievo, come quelli di Brescia e Vimercate, i pezzi prestati in qualche modo diventano ambasciatori di Cesena, promuovendone la conoscenza. E chissà che qualcuno, vedendoli, non prenda spunto per visitare la nostra città".