Quasi un centinaio di persone ha gremito la sala parrocchiale di Martorano nella serata di lunedì 25 gennaio, in occasione dell'assemblea del quartiere Ravennate, convocata per presentare il progetto della Man e della videosorveglianza e parlare dei problemi della sicurezza con l'Assessore all'Innovazione e Sviluppo Tommaso Dionigi, il dottor Giuseppe Romagnoli, Commissario Capo del Commissariato di Cesena; il maresciallo Gerardo Cenname, Comandante della Stazione dei Carabinieri di San Carlo, il comandante della Polizia Municipale Giovanni Colloredo e il presidente del quartiere Ravennate Fabio Pezzi. Presenti fra il pubblico anche i consiglieri comunali Cristina Mazzoni (PD), Marco Casali (Libera Cesena) e Franco Pedrelli, esperto del Movimento 5 stelle.
In apertura, secondo il programma prestabilito, sono stati forniti dettagli sul progetto generale della rete Man e sulle sue applicazione nel territorio del quartiere Ravennate: in previsione lo sviluppo della rete per un totale di oltre 15 km su tre direttrici, che permetterà di estendere i servizi di connettività ed autenticazione alle scuole di Ronta e Martorano, alla sede del quartiere, alla caserma dei Vigili del Fuoco. Prevista anche l'installazione di 18 telecamere per la videosorveglianza sui principali nodi stradali e in alcuni luoghi sensibili.
Entrando nel dettaglio, sulla base del programma predisposto, quattro telecamere fisse saranno montate all'incrocio fra via Ravennate e via Fusconi e altrettante sull'incrocio fra via Montaletto e via Ravennate, mentre sia il complesso scolastico di Martorano sia quello di Ronta saranno sorvegliati da una telecamera; complessivamente sei telecamere Dom (cioè a braccio mobile) saranno montate nei tre svincoli fra la via Ravennate e la strada provinciale 140; infine, sulla rotonda fra via Ravennate e via Cerchia Sam Giorgio (presso il Centro Coming) ne saranno collocate altre due della medesima tipologia.
"Anche al quartiere Ravennate - rilevano il Sindaco Paolo Lucchi e l'Assessore Tommaso Dionigi - l'interesse per le caratteristiche del progetto è andato di pari passo con le sollecitazioni sul tema della sicurezza, con numerosi interventi (oltre una ventina in due ore e mezza di incontro). In particolare, ci si è concentrati sul ruolo delle telecamere, per capire se serviranno più in termini di prevenzione o di repressione. La risposta fornita dai rappresentanti delle Forze dell'Ordine presenti è stata univoca e inequivocabile: le telecamere sono uno strumento fondamentale per le indagini e per il controllo del territorio, e il sistema di videosorveglianza presentato sarà di grande ausilio per i tutori dell'ordine e, dunque, per la cittadinanza. Da sottolineare anche l'attenzione riservata al vademecum sulla sicurezza che stiamo distribuendo nel corso di questi incontri: lunedì sera vari cittadini hanno anche chiesto ulteriori indicazioni, domandando anche come comportarsi per collaborare con le Forze dell'ordine nel modo migliore".
Il ciclo di incontri sul progetto di videosorveglianza e sui temi della sicurezza proseguirà lunedì 1 febbraio al quartiere Al Mare: appuntamento alle ore 20.30, nella sede del quartiere a Ruffio.