Massima trasparenza, attenta analisi delle attività e dei processi, coinvolgimento dei dipendenti: passa da qui l'azione del Comune di Cesena per prevenire e combattere la corruzione.
In vista della predisposizione del nuovo Piano di Prevenzione della corruzione e di quello della Trasparenza, compito affidato al Segretario Generale del Comune, la Giunta comunale ha espresso parere favorevole sulla proposta di delibera relativa alle linee guida per la stesura di questi documenti. Il passo successivo sarà l'esame da parte del Consiglio comunale.
E' questa una novità rispetto al passato. Fino allo scorso anno, infatti, solo la Giunta era coinvolta in questo processo. Nei mesi scorsi, invece, l'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), organo competente per la vigilanza in questa materia, ha suindicato per gli enti territoriali caratterizzati dalla presenza di due organi di indirizzo politico, uno generale (Consiglio) e uno esecutivo (Giunta), che anche l'assemblea sia chiamata a dire la sua, approvando un documento di carattere generale sul contenuto del Piano della Prevenzione della Corruzione.
"Ritengo che l'indicazione dell'Anac di coinvolgere il Consiglio comunale - sottolinea il Sindaco Paolo Lucchi - rappresenti un ulteriore passo in avanti sul fronte della lotta alla corruzione e, più in generale, alla mala amministrazione e che questa condivisione ufficiale d'intenti rafforzerà l'impegno per combattere un fenomeno che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito 'furto di democrazia', che crea sfiducia, inquina le istituzioni, altera ogni principio di equità, penalizza il sistema economico, allontana gli investitori e impedisce la valorizzazione dei talenti. Solo poche settimane fa un'indagine nazionale aveva indicato Cesena come uno dei Comuni italiani più virtuosi in questo campo. Ma la guardia non va mai abbassata, anche perché quando parliamo di contrasto alla corruzione non ci riferiamo solo alle mazzette e ai comportamenti di rilevanza penale: c'è tutta un'area grigia di comportamenti che, pur non essendo di per sé reati, producono condizioni di opacità e mala amministrazione, e sono anche questi gli aspetti che intendiamo contrastare".
Le linee di contenuto proposte prendono le mosse proprio dalla definizione di corruzione, non solo come specifico reato, ma anche come decisioni e comportamenti "devianti dalla cura dell'interesse generale", pregiudicando il rapporto di fiducia dei cittadini nei confronti dell'amministrazione.
Il testo prosegue con altri sei punti, che mettono a fuoco i principali aspetti connessi a questo tema. Punto di partenza indispensabile per evitare i rischi corruttivi è considerata l'approfondita mappatura di tutti i processi dell'ente, anche attraverso il confronto diretto coi i referenti dei vari servizi, per individuare le aree 'grigie' più a rischio. A questo però deve seguire una ricaduta organizzativa che tenga conto dei nodi critici eventualmente emersi per eliminarsi.
In questo contesto la trasparenza è considerata una degli assi portanti (come del resto indica la legge anticorruzione del 2012), ma un ruolo strategico è affidato anche alla formazione e al coinvolgimento diretto dei dipendenti e alla loro sensibilizzazione.