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Alluvione del febbraio 2015: la risposta dell'Assessore Francesca Lucchi all'interpellanza del Consigliere Marco Casali di Libera Cesena

In merito ai danni causati in zona Monte

Si trasmette la risposta fornita dall'Assessore Francesca Lucchi, durante il Consiglio comunale di oggi, all'interpellanza proposta dal consigliere Marco Casali del gruppo Libera Cesena, in merito ai danni causati dall'alluvione del febbraio 2015 in zona Monte (per comodità si riportano in grassetto maiuscolo i quesiti contenuti nell'interpellanza).  

1. CONOSCERE LO STATO ATTUALE DELLA SITUAZIONE IN FUNZIONE DEI RILIEVI SVOLTI DA PARTE DEL COMUNE O DAGLI ENTI DELEGATI PREPOSTI
A seguito delle eccezionali precipitazioni del 4-7 febbraio 2015 si è verificato lo smottamento dei terreni privati della collina a monte di via delle Scalette - via Bellini: tale smottamento ha investito la via comunale delle Scalette oltrepassandola e coinvolgendo alcune abitazioni della sottostante via Boito, mentre su via Bellini ha interessato un paio di abitazioni private ma non le infrastrutture stradali. Allertati dai residenti, Tecnici del Comune di Cesena e del Servizio Tecnico di Bacino della Regione sono prontamente intervenuti con il primo di una serie di sopralluoghi; nell'immediato il Comune ha disposto l'emanazione di una ordinanza sindacale contingibile ed urgente di sgombero delle abitazioni a rischio ai fini della salvaguardia della pubblica incolumità, mentre nei giorni successivi ha emesso un'ordinanza sindacale a carico del proprietario dei terreni in frana ai fini della messa in sicurezza dei luoghi.
A seguito di ciò, il proprietario si è attivato per eseguire i primi lavori di messa in sicurezza del sito consistenti in un'opera di consolidamento della scarpata con terre armate su via delle Scalette e in terrazzamenti sul lato di via Bellini.

2. CONOSCERE SE SI SONO IDENTIFICATE LE CAUSE DI DETTI FENOMENI E QUINDI SIANO STATE ELABORATE SOLUZIONI PROGETTUALI PER RENDERE GLI INTERVENTI RISOLUTORI

La causa principale del movimento franoso è da ricercare senz'altro nelle eccezionali precipitazioni piovose del periodo, tali da indurre la dichiarazione dello stato di emergenza relativo ai territori maggiormente colpiti. Trattandosi di terreni privati, il progetto degli interventi è stato eseguito dal proprietario che ha anche sostenuto le spese dei lavori.

3. CONOSCERE, NEL CASO SI SIANO IDENTIFICATE LE CAUSE, IN QUALI TEMPI L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE PENSA DI INTERVENIRE, SIA DIRETTAMENTE CHE ATTRAVERSO GLI ENTI PREPOSTI
Nel ribadire che i terreni in frana sono completamente di proprietà privata, l'Amministrazione comunale non ha titolo per intervenire direttamente, né esistono ulteriori "enti preposti" ad eseguire un intervento nel caso in esame, considerata la tipologia e l'entità della frana. Le opere in somma urgenza sono già state eseguite dalla proprietà privata.

4. CONOSCERE, NEL CASO IN CUI GLI ENTI PREPOSTI NON ABBIANO INTENZIONE DI INTERVENIRE RAPIDAMENTE, SE NON SI RITIENE OPPORTUNO FARLO DIRETTAMENTE PROVVEDENDO ALLO STANZIAMENTO DI APPOSITA POSTA DI BILANCIO DATA PER ACCERTATA L'URGENZA E INDIFFERIBILITA' DELL'INTERVENTO

Gli interventi di prima messa in sicurezza dei luoghi sono già stati eseguiti a cura dei privati con la supervisione degli "enti preposti". Non si ipotizzano interventi diretti né da parte del Comune né da parte della Regione, non essendo ad oggi coinvolte strutture o infrastrutture pubbliche ed avendo ricevuto sinora la piena collaborazione da parte del privato nella risoluzione della problematica.
Lo stesso privato sta elaborando un apposito progetto da presentare in Comune, corredato di ogni indagine geologica e calcolo strutturale per certificare la corretta progettazione delle opere eseguite, oltre ad individuare ulteriori opere che dovessero eventualmente risultare necessarie alla messa in sicurezza definitiva del sito. 
 

 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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