Domenica 1 novembre è una data speciale per gli amanti del podismo: alle 9.30 prende il via la 40sima edizione del Giro dei Gessi, gara regionale che partendo dall'Ippodromo, porterà gli atleti iscritti a inerpicarsi sulla Diavolessa, scendere precipitosamente verso Ponte Abbadesse, affrontare la durissima salita di Rio Eremo, percorrere le nostre colline in attesa dello strappo del Monte, e infine attraversare i giardini pubblici già intravedendo il sospirato ritorno all'Ippodromo. Nell'augurare il benvenuto alle migliaia di cesenati e romagnoli che affronteranno i 15,8 chilometri di questo bellissimo percorso collinare, sono consapevole di essere di parte: corro a piedi più o meno da sempre, e per me la corsa iniziò proprio con il Gruppo Podistico Cesenate, cioè con la società che, organizzando quest'edizione dei "Gessi", compie 40 anni. E dunque mi risulta facile scrivere di questo sodalizio umano e sportivo, fatto di donne e di uomini di qualità, coordinati dallo strepitoso Elio Berardi (un amico al quale riconosco un mix unico di dolcezza e determinazione).
E sono lieto di farlo, se non altro per ricordare quanto Cesena ed i cesenati che amano lo sport, debbano al Gruppo Podistico Cesenate; e non solo per un "Giro dei Gessi" sempre perfettamente organizzato, che ci regala ogni anno quell'immagine di città ospitale alla quale tutti teniamo. No, in realtà il binomio Gruppo Podistico Cesenate/Giro dei Gessi è anche (e soprattutto) una bella sintesi di quei valori positivi che nel 2014 ci hanno fatto essere "Città europea dello sport" e cioè luogo di pratica sportiva fatta per noi ed anche per gli altri. Per questo mi auguro che ai primi 40 anni del Gruppo Podistico Cesenate, ne seguano almeno altrettanti, perché so bene che saranno sempre vissuti all'insegna di una pratica sportiva sana e di quei valori di solidarietà che cementano il rapporto tra le persone e che sono di forte insegnamento per i più giovani. Evviva il podismo sempre, ma un po' di più se praticato a Cesena. Domenica, affrontando faticosamente "i Gessi", mi capiterà di pensarlo spesso.
Ufficio stampa
Federica Bianchi