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Seminario "Natura e Infanzia"

Nuove esperienze di scuola all'aperto - venerdì 16 ottobre

BAC Bologna Ambiente Comune - il Multicentro del Comune di Bologna e la Fondazione Villa Ghigi, insieme ai settori comunali all'Istruzione e all'Ambiente e ad un paio dipartimenti universitari, stanno lavorando da tempo sul tema del rapporto tra infanzia e natura, con una particolare attenzione per la fascia 0-6 anni e con l'obiettivo di favorire, in primo luogo nei nidi e nelle scuole dell'infanzia, una maggiore permanenza dei bambini all'aperto e un rapporto più disinvolto, profondo e positivo, anche in chiave educativa, con il mondo naturale (cominciando dagli spazi verdi scolastici).

Il Servizio Comunicazione, educazione alla sostenibilità e strumenti di partecipazione ha assunto questo tema come uno dei 10 prioritari del suo programma INFEAS triennale e si è impegnato a sostenere i Multicentri che in questo periodo stanno producendo e realizzando progetti legati a questo tema e i cui risultati, come questo seminario, possano costituire un interesse generale per tutta la rete regionale.

E' pertanto aperto l'invito a tutti gli insegnanti, educatori ed operatori di educazione ambientale in particolare che hanno collaborazioni con l'ente pubblico e le strutture comunali come i  CEAS ad un momento di confronto aperto e di formazione a Bologna venerdì 16 ottobre, Sala Stefano Tassinari (Cortile d'Onore di Palazzo d'Accursio) - Piazza Maggiore, 6: un seminario nel quale ci sarà spazio per raccontare quanto sta avvenendo a Bologna in questi anni, compiere qualche riflessione più generale sull'argomento e discutere insieme sulle modalità per collegare le esperienze di questo tipo che già esistono nella nostra regione, svilupparle e promuovere la loro diffusione.

I primi risultati riscontrati a Bologna sono molto incoraggianti e il tema appassiona e appare di grande attualità anche a livello nazionale ed europeo facendo riferimento in particolare modo alle nuove problematiche educative che emergono a proposito delle generazioni dei cosiddetti "nativi digitali". 

 
 
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