L'Irst di Meldola non è solo un'eccellenza in campo scientifico e sanitario, ma anche sul fronte lavorativo: di recente, infatti, l'Istituto ha stabilizzato 86 professionisti operanti nell'ambito della ricerca; e questo non solo mostra in modo concreto gli effetti positivi prodotti dal Jobs Act, ma costituisce un esempio innovativo di come poter superare il gravoso problema della precarietà dei professionisti della ricerca.
Ne è convinto il SIndaco Paolo Lucchi, che nella sua veste di Presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della Romagna ha voluto segnalare al Governo questa positiva esperienza, inviando una lettera al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti.
Nella lettera il Presidente Lucchi sottolinea, in particolare, due aspetti.
Da un lato, infatti, questa iniziativa testimonia una piena assunzione di responsabilità da parte di una istituzione privata a controllo pubblico; dall'altro, permette di contrastare il gravoso problema della precarietà dei professionisti della ricerca.
Di seguito il testo della lettera indirizzata a Presidente Renzi e al Ministro Poletti
Scrivo in qualità di Presidente in carica della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della Romagna, costituita in occasione della fusione della quattro precedenti aziende sanitarie di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini e la creazione della nuova Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna che serve oggi l'intero territorio di 74 Comuni e 1.124.896 abitanti, quinta Azienda USL in Italia per popolazione.
Desidero sottoporre alla Vostra attenzione una iniziativa locale che mi è sta recentemente presentata dagli amministratori dell'Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST s.r.l.) IRCCS di Meldola (FC).
Essa si colloca nel contesto del tema del rilancio del Paese Italia e delle iniziative messe in campo per lo sviluppo del mercato del lavoro; a parere mio e della Conferenza che rappresento si tratta di un esempio significativo e ampiamente rappresentativo di una piena assunzione di responsabilità da parte di una istituzione privata a controllo pubblico che esercita attività di cura, ricerca e formazione in ambito oncologico, che collabora e si sottopone a continuo confronto con le migliori eccellenze a livello nazionale e internazionale.
L'intervento di modifica di inquadramento contrattuale e la conseguente stipula e applicazione del Contratto integrativo aziendale IRST IRCCS per il settore Ricerca ed Area Tecnostruttura a supporto della Ricerca (in sintonia con la legge n. 183 del 10 dicembre 2014 - Jobs Act), ha consentito all'Istituto di trasformare contratti di lavoro e stabilizzare una cospicua parte di personale operante con contratti atipici (n° 86).
Si tratta di 76 professionisti inquadrati nell'Area Ricerca (64 donne e 12 uomini) con età media di 38 anni e di 10 professionisti inquadrati nell'Area Tecnostruttura gestionale, con età media di 33 anni.
Il contratto integrativo aziendale applicato (primo esempio in Italia, concertato con le Organizzazioni Sindacali) affianca le tipologie di contratti collettivi esistenti, formulati con esclusivo riferimento all'attività assistenziale svolta dalle strutture pubbliche, di fatto inidonei a regolamentare i rapporti di lavoro con il personale afferente all'Area Ricerca (o supporto alla stessa).
L'Istituto, in questo modo, ha inteso contrastare il gravoso problema della precarietà dei professionisti della ricerca, in particolare di quelli che hanno maturato esperienza e competenza, mantenendo la possibilità di dedicarli a specifici progetti in caso di ottenimento di finanziamenti dedicati. L'IRST ritiene così di aver definito i presupposti affinché i ricercatori possano sviluppare senso di appartenenza all'Istituzione ed una condizione incentivante, in grado di poter generare forte motivazione e impulso alla produzione scientifica in termini di progettualità e pubblicazioni, indispensabili ai ricercatori stessi per la progressione di carriera ma anche i principali parametri sulla base dei quali gli IRCCS vengono valutati in ambito nazionale ed internazionale, e conseguentemente finanziati.
A Vostra disposizione per gli approfondimenti del caso, qualora riteneste questa iniziativa apprezzabile o valorizzabile su scala nazionale, porgo
cordiali saluti.
Il Presidente della CTSS della Romagna
Paolo Lucchi
Ufficio stampa
Federica Bianchi