Il patrimonio archivistico cesenate deve essere tutelato e valorizzato, ma soprattutto deve rimanere a Cesena, in una sede adeguata.
E' questo il convincimento condiviso da Comune di Cesena e Direzione dell'Archivio di Stato di Forlì-Cesena, che hanno avviato insieme un percorso per raggiungere l'obiettivo e scongiurare così l'ipotesi, circolata nei mesi scorsi, di un possibile trasferimento di tutto il materiale a Forlì.
Il primo passo è stato compiuto questa mattina, quando il Sindaco Paolo Lucchi, l'Assessore alla Cultura Christian Castorri e il Direttore dell'Archivio di Stato di Forlì - Cesena Gianluca Braschi hanno inviato una lettera congiunta a Mario Guarany, Direttore generale per gli Archivi del Mibact e, per conoscenza all'Asssessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti, per fare il punto della situazione e indicare una serie di impegni che Comune e Archivio intendono perseguire congiuntamente.
Cinque i punti individuati come prioritari dal Sindaco Lucchi, dall'Assessore Castorri e dal Direttore Braschi.
In primo luogo, si conferma "la necessità di un impegno comune da parte dell'Amministrazione Comunale e dell'Archivio di Stato di Forlì-Cesena nel tracciare un percorso condiviso che permetta di conservare e mantenere il patrimonio storico e documentale cesenate a Cesena, affinché non venga disperso, smembrato o trasferito altrove".
In quest'ottica, "pur ribadendo la necessità di ritornare nella disponibilità degli spazi attualmente occupati dalla Sezione di Archivio di Stato", l'Amministrazione Comunale segnala la propria disponibilità " a rinnovare annualmente il contratto di locazione con la Direzione Generale per gli Archivi del MiBACT finché non sarà individuata una soluzione alternativa".
Sindaco, Assessore e Direttore convengono, poi, sulla "necessità di coordinare le loro iniziative e lavorare insieme, affinché si possa procedere alla realizzazione dei lavori di recupero dell'ex-Convento dei Servi - come a più riprese proposto - in modo che i locali di tale complesso vengano resi idonei ad accogliere la Sezione di Archivio di Stato di Cesena", e ritengono opportuno " estendere il ragionamento anche alla riorganizzazione degli altri depositi e fondi archivistici presenti in città, che finora non hanno potuto trovare adeguata collocazione nei locali attualmente occupati dalla Sezione per mancanza di spazio, affinché possano essere tutelati, conservati e valorizzati".
Infine, il Sindaco Lucchi, l'Assessore Castorri e il Direttore Braschi suggeriscono l'opportunità, che "nell'eventuale costituzione di un Polo Archivistico Romagnolo, comprensivo di istituti, depositi e fondi afferenti all'"area vasta" costituita dalle attuali province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, Cesena possa divenire sede centrale in virtù della sua posizione 'baricentrica'".
Le stesse indicazioni sono state anticipate ieri dall'Assessore Castorri e dal Direttore Braschi nel corso di un incontro con i rappresentanti di Italia Nostra, degli Amici del Monte, degli Amici della Biblioteca Malatestiana, della Società per la ricerca e lo studio delle miniere in Romagna, del Gruppo Archeologico, cioè e associazioni culturali che nei mesi scorsi avevano espresso preoccupazione per la sorte futura della Sezione cesenate.
Com'è noto, attualmente la Sezione di Archivio di Stato di Cesena ha sede in un immobile, collocato all'interno del complesso dell'ex-Convento di San Francesco, di proprietà del Comune e concesso in locazione al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Ma lo scorso anno, di fronte alla richiesta dell'Archivio di Stato di rinnovare il contratto, in scadenza al 31 dicembre 2014, il Comune di Cesena ha manifestato l'esigenza di rientrare in possesso dei locali, per utilizzarli a servizio della Biblioteca Malatestiana (l'idea è quella di trasferire qui il deposito librario, attualmente collocato in un magazzino che il Comune ha preso in affitto in via Piave). Assumendo questa posizione, il Comune di Cesena di fatto si è posto in linea la delibera "La Cultura come opportunità di crescita per la Città. Linee di indirizzo", approvata dal Consiglio Comunale nell'ottobre 2014.
Già in quel documento, l'Amministrazione comunale si dichiarava pronta a cercare una sede alternativa.
Ufficio stampa
Federica Bianchi