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In scena l'oratorio laico "Renato Serra, il letterato e l'apocalisse"

Sabato 25 luglio, ore 21 - Chiostro di San Francesco, Cesena

 
Un omaggio a Renato Serra, colto negli ultimi istanti della sua breve ma intensa vita: questo è il senso dell'oratorio laico "Renato Serra, il letterato e l'apocalisse", firmato da Paolo Turroni. Lo spettacolo va in scena, per la regia di Corrado Bertoni, nel chiostro di San Francesco a Cesena sabato 25 luglio, alle ore 21 (ingresso libero).Muovendosi con le modalità del precedente e apprezzato "Malatesta Novello" (la biografia "onirica" del fondatore della Malatestiana), l'autore, giornalista e insegnante, ha inteso fare conoscere al pubblico il Serra più intimo, non solo il famoso letterato, ma l'uomo, visto nella sua intimità. I rapporti con le donne, con il gioco d'azzardo, l'importante figura di Ferruccio, amico e "Sancho Panza" di questo nobile intellettuale.
Nello stesso tempo, l'oratorio si focalizza - e non poteva essere diversamente - sul contesto internazionale, sul dramma umano che si configura in tutta Europa, quella tempesta che tante vittime seppe mietere sull'intero continente, e di cui Serra vide solo l'inizio, pur riuscendo a comprenderne il dramma, soprattutto attraverso il suo capolavoro, quell'Esame di coscienza che viene più volte evocato nello spettacolo. Un testo originale, quello di Turroni, che prende le mosse dall'amplissima bibliografia serriana, e che quindi si presenta come un'opera all'insegna della più scrupolosa fedeltà storica, pur con qualche concessione alla libertà artistica dell'autore.
Lo spettacolo è messo in scena grazie alla collaborazione dell'Amministrazione comunale di Cesena, che l'ha inserito all'interno delle celebrazioni serriane. Interpreti, sul palcoscenico, Elena Baredi, Alessandra Fabiani, Sabrina Guidi, Daniela Montanari, Iuri Monti, Nella Moscia, Francesca Quercioli, Andrea Riceputi, Paolo TurroniRegia: Corrado BertoniMusica a cura di Massimo Della Sala.In occasione dello spettacolo sarà anche possibile acquistare il libro con il testo dello spettacolo e una nota di Marino Biondi, docente all'Università di Firenze, edito dal "Ponte Vecchio" di Cesena. Scrive Marino Biondi nella Nota al testo: «Credo che ci fosse bisogno di una scrittura come questa, rapida concisa assertiva, rappresentativa più che analitica, utile a connettere il fuoco di prima e il fuoco di dopo, i roghi di pace e i roghi della guerra».In caso di maltempo, lo spettacolo si terrà presso la sala conferenze del Palazzo del Ridotto.

 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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