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Cesena fra povertà e paura del futuro: gli effetti insidiosi della crisi

Cittadini sempre più poveri. Non solo le persone di origine straniera, ma anche tanti cesenati di nascita.
Si tratta prevalentemente di persone ancora in età da lavoro (soprattutto ultra quarantenni), disoccupati o inoccupati, spesso con bambini a carico.
L'impoverimento di Cesena, così come delle altre città simili e vicine alla nostra, è uno dei problemi più urgenti da combattere.
La crisi economica continua a mordere e a preoccupare i cesenati, costretti ad affrontare problemi economici, sociali, culturali, impensabili almeno fino al 2010.

A chi è stato dato di vivere in questi decenni, è stata anche attribuita l'incombenza di fronteggiare un'epoca di trasformazioni negative e di insicurezze dilaganti.
Nel paese sta riemergendo, da un passato lontano e solo raccontato, magari dai nonni, qualcosa di difficile e di irrazionalmente complicato: la paura del futuro.
Ci sono le 1.500 famiglie povere, che sono tantissime.
Ma c'è anche chi fatica sempre di più ad arrivare a fine mese e magari ci riesce facendosi aiutare dai genitori anziani o rinunciando alla casa, non potendo più pagare il mutuo.Per questo la crisi è insidiosa. E irreversibile.
Per questo in tante città essa sta alimentando tensioni sociali profonde, che mostrano un volto diverso dalla pur incresciosa "lotta fra poveri" e fanno emergere fratture sociali più estese, mettendo a repentaglio i livelli minimi di civile convivenza.
Di fronte a tutto ciò, Cesena sta reagendo con una forza diversa.
A prevalere, ancora una volta, sono le coscienze, la voglia dei cesenati di mettersi in gioco, facendo emergere valori positivi e un bel pezzo di cuore collettivo.Sono oltre 900 i volontari attivi che ogni giorno escono di casa per dedicare un po' del loro tempo alle famiglie in difficoltà. Fanno volontariato in maniera capillare e diffusa, in tutti i nostri dodici quartieri, grazie alla rete delle parrocchie e non solo.
Sono i volontari delle associazioni che partecipano al tanto citato "tavolo povertà": Caritas, San Vincenzo, Campo Emmaus, Croce Rossa sociale, Centro di aiuto alla vita, Banco di solidarietà, Grazie e pace, Casa bella.
A cui si aggiungono i volontari della neo costituita unità di strada "Via delle stelle" (per il sostegno itinerante alle persone senza fissa dimora) e gli oltre trenta assistenti sociali del Comune."I volontari - intervengono il Sindaco Paolo Lucchi e l'Assessore ai servizi per le persone - costituiscono un microcosmo compatto di solidarietà irriducibile e vera, che alimenta ogni giorno l'anima buona della città.
Con loro, in questi anni, abbiamo cercato di lavorare per raggiungere, fra i tanti, due particolari obiettivi: smuovere le coscienze dei cesenati che ancora faticano a comprendere e a vedere l'aumento della povertà e costruire una rete sempre più fitta e proficua di relazioni reciproche, mettendo insieme Comune e associazioni - e volontari ed operatori sociali - per trovare risposte nuove"."
L'incontro pubblico più recente su questo tema - continuano Sindaco ed Assessore - tenutosi lo scorso 30 giugno in Malatestiana, ci ha consegnato nuovi bisogni, ma anche nuove idee su cui lavorare e la voglia comune di continuare ad impegnarci perché la rete di solidarietà cesenate si allarghi. Ciò che conta, insomma, è che ognuno, da qualunque parte si trovi, sia consapevole di dover fare un passo verso l'altro, seppur piccolo e apparentemente insignificante".
"Ringraziamo molto coloro che prestano il loro tempo per aiutare chi è più povero e chiediamo loro di non mollare, di sentire, oltre alla fatica fisica ed emotiva, l'orgoglio di appartenere ad una comunità bella, che guardando al futuro, sa pensare, innanzitutto, al futuro di ogni singola persona". 


Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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