Uno dei quesiti posti con sempre maggior frequenza da tanti è: "Ma l'economia nel cesenate sta ripartendo sul serio o no?".
Dopo aver assistito, questa mattina, alla presentazione dei dati 2014 dell'azienda Amadori, oggi potrei rispondere decisamente di si.
Il risultato è stato ottenuto con una grande operazione di razionalizzazione, innovazione, impegno collettivo ma - come hanno affermato Flavio Amadori e l'Amministratore delegato Carlo Prevedini - "da quando nel 2008 la crisi è iniziata, questo è stato uno dei migliori anni in assoluto, con un aumento deciso del margine aziendale".
L'azienda fondata da Francesco Amadori - il quale, nonostante i suoi 83 anni, per altro stupendamente portati, continua ad essere il simbolo e l'energia vitale della struttura - rappresenta certamente, soprattutto per noi, uno dei capisaldi di tenuta del nostro tessuto economico e sociale.
Lo ha dimostrato anche nel 2014, investendo 11,4 milioni di euro negli impianti di Cesena, e sta confermandolo anche quest'anno, mettendo in cantiere altri investimenti rilevanti, ancora una volta soprattutto nel cesenate.
E la quantità di donne ed uomini - erano 4108 nel 2013, sono saliti a 4270 nell'anno appena terminato - che ogni giorno operano per produrre polli e tacchini "made in Amadori", costituisce un segno positivo da non dimenticare mai.
Soprattutto perché il trend 2015 (che prevede già alcune decine di nuove assunzioni) continua ad indicarci come le imprese più solide e capaci, possano aiutarci a raggiungere quell'obiettivo di maggior occupazione che tutti, nel cesenate, giudichiamo prioritario.
Paolo Lucchi
Sindaco di Cesena
Ufficio stampa
Federica Biachi
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