L'8 luglio di un anno fa moriva l'onorevole Oddo Biasini, ma il tempo passato non è riuscito a colmare il vuoto lasciato da questo grande cesenate. Una grandezza che non derivava dalle importanti mansioni pubbliche ricoperte, ma dalla serietà, dal rigore morale, dall'abnegazione con cui ha svolto ogni incarico, dando prova sempre di essere guidato da un innato senso del bene comune.
E' stato così in Consiglio Comunale, dove fu eletto fin dalle prime elezioni libere del dopoguerra, e poi in Giunta, come assessore, al fianco del sindaco Antonio Manuzzi. E' stato così nell'intenso periodo trascorso in Parlamento, che lo vide vicepresidente della Camera dei Deputati nella IX legislatura e poi presidente della Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla strage di via Fani e sull'assassinio di Aldo Moro. E' stato così al Governo, chiamato per tre volte a ricoprire la carica di sottosegretario alla Pubblica Istruzione e per due volte quella di ministro dei Beni Culturali e Ambientali.
Ogni volta l'onorevole Biasini si è posto al servizio delle istituzioni con senso di responsabilità e consapevolezza, anteponendo a tutto l'interesse della comunità e rimanendo limpidamente fedele ai valori fondamentali della democrazia e della libertà, che aveva difeso durante la guerra di liberazione, agli ideali mazziniani e repubblicani con i quali era cresciuto e sui quali ha imperniato il suo impegno politico, nel senso più alto e nobile.
Il suo nitido esempio rappresenta un'eredità preziosa per chiunque, indipendentemente dalle idee professate, si avvicini all'esperienza politica e amministrativa. Un lascito che il Comune di Cesena non dimenticherà.
Il Sindaco di Cesena
Paolo Lucchi