Importante passo avanti per la realizzazione del Tecnopolo dell'Agroalimentare, che avrà sede a Cesena. Nei giorni scorsi la Regione Emilia - Romagna ha approvato l'accordo di programma e gli altri atti necessari per l'assegnazione dei 2 milioni di euro destinati alla realizzazione dell'insediamento cesenate e nelle prossime settimane lo stesso assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli sarà a Cesena per confrontarsi con l'Amministrazione Comunale e l'Università sul progetto.
"Cesena - rimarca il Sindaco Paolo Lucchi - ha compreso subito le straordinarie opportunità determinate dal diventare sede del Tecnopolo legato all'agroalimentare. In quest'area operano alcune delle aziende leader del settore e la presenza del corso di laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari ha rafforzato, se possibile, questa vocazione.
Dal canto nostro, abbiamo sempre auspicato un collegamento più forte fra università e il tessuto produttivo del territorio per favorire l'innovazione, e oggi questo collegamento diventa realtà nel modo migliore, attraverso l'impulso alla ricerca".
Il Tecnopolo di Cesena è uno dei 10 previsti sul territorio regionale, dove troveranno posto i laboratori di ricerca industriale. Per la sede è stata individuata un'area adiacente a Villa Almerici, dove sorgerà la nuova struttura. Per questo intervento, oltre ai 2 milioni messi a disposizione dalla Regione, ci sarà anche una compartecipazione del Comune di Cesena, che ha già previsto 860. 000 euro nel Piano Investimenti.
La struttura accoglierà il lavoro del Ciri (Centro interdipartimentale di Ricerca Industriale) Agroalimentare di Cesena, che coinvolgerà 21 ricercatori, di cui 15 nuovi assunti, con un investimento complessivo di 4,2 milioni di euro. E queste settimane sono cruciali anche per l'avvio di questo e degli altri Ciri previsti nell'ambito dei Tecnopoli.
Proprio ieri il Collegio dei Direttori di Dipartimento dell'Università di Bologna ha approvato l'istituzione dei Ciri, ed entro il mese di luglio dovranno deliberare la loro adesione i Poli, i Centri interdipartimentali e i Centri di Eccellenza. Una volta pienamente costituiti, i Ciri potranno avviare la loro attività e già entro settembre potrebbero essere al lavoro i primi ricercatori.