Il Comune di Cesena incasserà dalla Società Postelegrafonica i maggiori oneri di esproprio sostenuti per il comparto Peep di Case Finali. In questo senso si è pronunciata nei giorni la Corte di Appello di Bologna, respingendo il ricorso dell'impresa, che aveva impugnato la sentenza di primo grado, favorevole al Comune, emessa dal Tribunale di Forlì.
Si chiude così una vicenda partita molti anni fa, in seguito alla modifica della normativa nazionale relativa ai valori da assegnare ai terreni edificabili espropriati. In attesa dell'entrata in vigore di quella normativa, il Comune di Cesena aveva espropriato e ceduto i terreni su cui edificare il Peep a valore agricolo. Ma la successiva legge fissò nuovi parametri più alti. A quel punto, il Comune pagò la differenza ai proprietari espropriati e al tempo stesso chiese il conguaglio alle ditte realizzatrici a cui aveva ceduto le aree. Le imprese costruttrici - una mezza dozzina quelle interessate a quel comparto - si opposero alla richiesta e il Comune avviò una causa.Nel primo grado di giudizio, il Tribunale di Forlì ha accolto la richiesta del Comune di Cesena e la maggior parte delle imprese coinvolte ha accettato la sentenza.
Solo la Società Postelegrafonica ha presentato ricorso in appello e, in prima battuta, la Corte di appello di Bologna aveva sospeso la sentenza di 1° grado, intravvedendo possibili elementi di fondatezza e riservandosi di valutarli. Il successivo esame, però, ha dato un esito diverso: nei giorni scorsi la Corte si è pronunciata rigettando l'appello della società e accogliendo le richieste del Comune.Per quanto riguarda l'importo che il Comune di Cesena incasserà, la cifra iniziale era di 215mila euro, ma si è in parte ridotta a seguito dei versamenti effettuati da alcuni degli assegnatari. Alla crifra di conguaglio dovranno poi essere aggiunti gli interessi, ancora da calcolare.
Ufficio stampa
Federica Bianchi