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Restauro del corridoio lapidario della Biblioteca malatestiana

Lavori per 130mila euro, sarà riaperto anche il vecchio ingresso

La Grande Malatestiana recupera e risistema un altro angolo della sua storica struttura. Con lo stanziamento di 130mila euro, l'amministrazione comunale infatti andrà a operare una manutenzione straordinaria del corridoio lapidario, lo spazio che si trova al primo piano dell'ala vecchia e che conduce all'Aula del Nuti. L'intervento si rende necessario perché gli intonaci dei muri si stanno staccando, mentre il soffitto in arelle e gesso presenta alcune lesioni. Il Comune di Cesena intende procedere con una serie mirata di lavori che prenderanno il via tra aprile e maggio prossimi, per una durata di circa un paio di mesi. Ma gli interventi non riguarderanno solo il corridoio lapidario; si restituirà infatti alla cittadinanza anche il vecchio ingresso alla Biblioteca, quello più esterno vicino a via Montalti.

Nel progetto di manutenzione è compresa dunque anche l'installazione di porte scorrevoli con sistema anti taccheggio per permettere la riapertura dello storico accesso alla Malatestiana. Nell'occasione si approfitterà per installare una porta analoga anche all'ingresso della Biblioteca ragazzi. In questo modo l'accesso all'intera struttura sarà articolato in tre ingressi: quello centrale, il vecchio ingresso della Malestiana e quello dalla parte opposta che introduce alla Biblioteca Ragazzi.E' bene ricordare inoltre che i lavori al corridoio lapidario non pregiudicheranno l'accesso all'Aula del Nuti, perché verranno identificati percorsi alternativi nei locali esistenti (sala San Giorgio, scala di sicurezza nel chiostro). 

"Questo spazio - affermano il sindaco di Cesena, Paolo Lucchi e gli assessori ai Lavori Pubblici Maura Miserocchi e alla Cultura, Christian Castorri - oltre ad avere un valore storico-artistico in sé, perché rappresenta la testimonianza della cultura degli stemmi nobiliari, risulta il biglietto da visita per l'Aula del Nuti. L'ingresso dello studium, cuore della Malatestiana inserita dall'Unesco nel Registro della Memoria del Mondo, deve essere dunque valorizzato a dovere per rendere merito al tesoro più prezioso della nostra città. La riapertura del vecchio ingresso inoltre viene incontro alla necessità di dare il giusto valore all'accesso storico della Biblioteca, differenziando in questo modo le diverse offerte che l'istituzione garantisce per studenti, cultori della storia locale e ragazzi".

Il corridoio lapidario, un vero e proprio museo di iscrizioni antiche, raccoglie alle pareti diverse antiche lapidi e stemmi nobiliari; tra queste c'è un famoso bassorilievo in pietra commissionato tra 1408 e 1412 da Andrea Malatesti, zio di Novello, a Jacopo dalla Quercia. La lastra era collocata sulla torre meridionale del castello di San Giorgio fino alla sua distruzione nel 1820. Accolto nel Palazzo Comunale fino al 1962 è stato poi trasportato nella Malatestiana dove oggi è ancora ben visibile.

Ma se ne possono ammirare altri, anche perché in epoca rinascimentale tra le famiglie nobiliari si registrava una vera e propria corsa a farsi realizzare stemmi che mettessero in evidenza le proprie qualità o il proprio censo. Sparse in diversi luoghi del territorio nel corso dei secoli, molte di queste opere sono state poi raccolte proprio all'interno della Biblioteca Malatestiana.  

 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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