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In ricordo di Paul Ronald

Paul Ronald e Claudia Cardinale a Cesena

Si è spento martedì 13 gennaio, a Gap (Nord della Provenza) dove si era trasferito da qualche anno presso la sorella, Paul Ronald uno dei più grandi fotografi di scena del cinema italiano. Un fotografo che aveva uno stretto rapporto col Centro Cinema.

Nato a Hyères, in Costa Azzurra, nel 1924, Paul Ronald era stato avviato alla fotografia nell'immediato anteguerra da G.R. Aldo, fotografo italiano che lavorava con successo in Francia e che poi diventerà uno dei più importanti direttori della fotografia nel cinema di casa nostra. Fu proprio Aldo nel 1947 a volere Ronald come fotografo di scena sul travagliato, faticoso e affascinante set di "La terra trema" di Luchino Visconti.

Visconti apprezzò immediatamente le qualità professionali e umane di Ronald tanto da volerlo in tutti i suoi successivi lavori, sia per il cinema (ha collaborato con Visconti fino all'episodio "Il lavoro" di "Boccaccio '70") che per il teatro. Non solo Visconti perché presto Ronald divenne un ricercato fotografo di scena tanto da essere chiamato da tutti i maggiori registi del cinema 
italiano, compreso Federico Fellini che dopo averlo incrociato nel corso della lavorazione de "Le tentazioni del dottor Antonio" (altro episodio di "Boccaccio '70") lo volle espressamente per "8 1⁄2" sui cui il fotografo realizzò una documentazione splendida. Il primo contatto con lui avvenne nel 1998. Partiva il progetto di "CliCiak", con da un lato il concorso per i fotografi di oggi e dall'altro l'omaggio monografico ad un grande maestro di ieri. Non ebbi dubbi che si dovesse cominciare da 
lui, spinto anche dalle splendide foto su "La terra trema" conservate nell'archivio Pietrangeli.

Fin dall'inizio mi colpirono la sua ritrosia, la sua ironia e la sua generosità. Qualità confermate nella sua prima venuta cesenate, in occasione dell'inaugurazione della sua mostra nel marzo del 1998, e nei molti incontri successivi. Per una decina di anni sono stato ospite nella sua casa di Wassy, in Haute Marne, dove ci si vedeva per organizzare cataloghi e mostre, compresa quella parigina del 2002 sfociata nel volume "Paul Ronald, un fotografo francese nel cinema italiano", un libro di 
ricordi e fotografie di cui Ronald non era inizialmente convinto ("A chi vuoi che interessino i ricordi di un vecchio fotografo?" obiettava) ma del cui esito alla fine era piuttosto contento. Fu felice della mostra con le foto, praticamente inedite, a colori di "8 1⁄2", mostra approdata in Romagna (prima a Rimini e poi a Cesena) tra un tour e l'altro in Francia (compresa Annecy dove fu ricevuto con grande calore e salutato con affetto da Ettore Scola, regista seguito per diversi film che lo definì, giustamente "Il più grande fotografo del cinema italiano"), fu commosso dell'omaggio cesenate alla moglie Huguette Ronald, anch'essa fotografa di cinema, in occasione della decima edizione di "CliCiak".
Quando qualcuno eccedeva con le lodi a lui e ai registi del periodo, era solito dire: "Non stavamo lavorando alla Cappella Sistina, facevamo solo del cinema".

Antonio Maraldi

 
 
 
 
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