Alla vigilia del varo del piano investimenti della Commissione Europea, che punta a mobilitare circa 315 miliardi di euro per mettere in moto investimenti (soprattutto nei settori della scuola, trasporti, sanità e efficienza energetica), l'Amministrazione comunale di Cesena segnala di essere pronta a fare la propria parte, ma al tempo stesso sollecita all'Unione Europea un ulteriore sforzo, favorendo i Comuni virtuosi che - senza aumentare il proprio indebitamento - sarebbero in grado di investire le risorse sino ad oggi bloccate dal "Patto di stabilità". A dirlo sono il Sindaco Paolo Lucchi e il Vicesindaco Carlo Battistini con una lettera inviata questa mattina proprio al Presidente della Commissione Europea Jean Claude Junker.
Nella lettera viene rimarcato il programma di investimenti che il Comune intende lanciare nel 2015, con i 13 "progetti di quartiere" per un importo di 5 milioni di euro; opere su viabilità e strade per altri 7 milioni; un piano di cablaggio della città con un impegno di 10 milioni di euro; un Piano straordinario dedicato alla scuola ed all'Università (in cui spicca il completamento del Campus universitario) per oltre 23 milioni di euro. Ma viene anche ricordato che il Comune di Cesena ha "bloccate" in cassa risorse per circa 27 milioni e si chiede all'Europa uno sforzo "per ridare alle nostre comunità le opportunità di crescita che meritano".
Di seguito il testo della lettera
Gentile Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker,
In questi giorni Luigi Campiglio, Professore ordinario di politica economica presso l'Università Cattolica di Milano, ha pubblicato uno studio relativo alla relazione indissolubile tra gli investimenti e la capacità di creare lavoro. Dallo stesso risulta come dall'inizio della crisi, gli investimenti in Italia siano crollati del 25 per cento; tornare invece ai dati pre-crisi, consentirebbe di abbattere il tasso di disoccupazione italiano del 6%, creando un milione di posti di lavoro in più. In Spagna lo stesso percorso farebbe scendere la disoccupazione del 16% ed in Francia del 3,5%.Lo studio a noi pare utilissimo proprio mentre l'Unione Europea è alle prese con il Piano da 315 miliardi in tre anni, che tra giovedì e venerdì approderà al tavolo dei leader europei per l'approvazione formale.In attesa del Suo Piano, noi intendiamo far la nostra parte e contribuire al rilancio della nostra economia - ed in particolare del settore delle costruzioni - promuovendo e rafforzando la collaborazione tra il mondo delle piccole e medie imprese edili e gli enti locali. Come?Con il bilancio 2015, al voto fra pochi giorni, proveremo a condurre in porto molte scelte ma, soprattutto, taglieremo gli sprechi e rilanceremo gli investimenti.
Cesena intende essere al passo con il grande cambiamento necessario al nostro Paese e, per questo puntiamo ad un'ulteriore razionalizzazione della spesa pubblica ed al rilancio delle imprese e del lavoro, attraverso l'avvio di un programma di investimenti messo a punto valorizzando le richieste dei cittadini per opere pubbliche nella città e nel territorio. Nel 2015, infatti, sono previsti 13 "progetti di quartiere" per un importo complessivo di 5 milioni di euro; opere cittadine su viabilità e strade per altri 7 milioni; un piano di cablaggio della città per diffondere la banda larga e per installare - in accordo con le forze dell'ordine - un impianto di videosorveglianza con un impegno di 10 milioni di euro; un Piano straordinario dedicato alla scuola ed all'Università con un importo, distribuito su tre anni, di oltre 23 milioni di euro. Il progetto più cospicuo di questo Piano, è rappresentato dal completamento del Campus universitario di Cesena, in accordo con l'Alma Mater Studiorum di Bologna, per la realizzazione dello studentato e delle nuove sedi delle facoltà di Psicologia ed Informatica.
Il costo complessivo dell'intervento è di circa 16 milioni e 900.00 euro, di cui 8.900.000 a carico del Comune e 8.000.000 a carico dell'Università.Il Piano straordinario di investimenti del Comune di Cesena non è disegnato sulla sabbia: i nuovi investimenti saranno infatti finanziati soprattutto tramite un programma di vendite ed alienazioni che nel 2015 ci porterà ad incassare (vendendo quote azionarie, partecipazioni, intercettando finanziamenti nazionali) circa 11 milioni e 300mila euro, per proseguire nel triennio 2015-2017 con la messa in vendita di ulteriori quote azionarie per circa 6 milioni e 400mila euro e la vendita di immobili per circa 9 milioni di euro.
Qualcuno sta storcendo il naso, accusandoci di mettere in vendita i 'gioielli di famiglia'. Ma noi siamo invece convinti che in questo momento l'obiettivo più prezioso sia, indiscutibilmente, quello di impegnarsi per la ripartenza dell'economia, favorendo il lavoro delle imprese edili e, con esse, di tante donne ed uomini. Per questo, dovendo scegliere tra il mantenere beni patrimoniali e rendite oppure se promuovere gli investimenti ed il lavoro, non abbiamo avuto dubbi, orientandoci convintamente su questi ultimi.Ma crediamo che anche l'Europa debba fare un ulteriore sforzo, favorendo i Comuni virtuosi che, senza aumentare il proprio indebitamento (il nostro dal 2009 al 2015 è diminuito da 58,5 milioni a 19,1 milioni), sarebbero in grado di investire le risorse sino ad oggi bloccate da un "Patto di stabilità" sempre più difficile da spiegare ai cesenati, ma anche a noi stessi. Sappia che, per esempio, ad oggi il nostro Comune ha in cassa risorse "bloccate" per circa 27 milioni, che saremmo rapidamente in grado di mettere in moto, cantierando progetti già pronti e lungamente attesi dalla nostra città. Faccia il possibile, Presidente, perché il "Piano Junker" riavvicini i cittadini all'Europa, consentendoci di creare nuovi posti di lavoro e ridando alle nostre comunità le opportunità di crescita che meritano.
Il Vice Sindaco
Carlo Battistini
Il Sindaco
Paolo Lucchi
Ufficio stampa
Federica Bianchi