Confrontarsi e lavorare insieme per affrontare il problema - e la sfida - rappresentata dall'impoverimento della città. E' questo l'intento che il Comune e "Tavolo delle Povertà" (a cui partecipano Centro per le Famiglie - Asp Cesena Valle del Savio, Caritas Diocesana e Associazione Mater Caritatis, Associazione San Vincenzo de Paoli, Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Cesena, Associazione Campo Emmaus, Associazione Banco di Solidarietà, Associazione Grazie e Pace, Associazione Centro di Aiuto alla Vita, Gruppo Famiglie Casa Bella) si sono prefissati promuovendo un'edizione speciale di Carta Bianca, emblematicamente intitolata "Più poveri, meno soli".
L'appuntamento è per sabato 13 dicembre, a partire dalle ore 9, al Palazzo del Ridotto: dopo i saluti del Sindaco Paolo Lucchi e del Vescovo Douglas Regattieri, interverrà l'Assessore ai servizi per le persone Simona Benedetti, che focalizzerà l'attenzione sui nuovi bisogni e le nuove risposte necessarie davanti all'impoverimento della città. Prenderà, poi, la parola Don Giovanni Nicolini, sacerdote di Bologna che parlerà del "Coraggio dell'accoglienza". A seguire gli interventi dei cittadini, secondo la collaudata modalità di "Carta Bianca" che mette a disposizione 5 minuti a chiunque desideri dare un contributo e avanzare proposte sul tema.
"Nel mezzo di una crisi sconvolgente - spiegano il Sindaco Paolo Lucchi e l' Assessore ai servizi per le persone Simona Benedetti -, abbiamo ritenuto giusto ed opportuno cominciare dalla povertà e dalla solitudine più dura, guardando a chi, nella nostra città, vive in condizioni di profonda marginalità. I numeri sono terribili: a Cesena vivono oltre 1.500 famiglie conosciute dai servizi sociali e dalle associazioni, si contano più di 8.000 disoccupati, e si stima una media di 45 persone che non ha fissa dimora. Ecco, allora, la necessità di capire come affrontare, insieme, tutti i nuovi bisogni di una città ancora relativamente ricca ma anche profondamene più fragile di soli cinque anni fa"
"L'obiettivo dei prossimi anni - proseguono il Sindaco e l'Assessore Benedetti - deve essere quello di mettere in piedi nuovi servizi che sappiano dare risposta a una città che sta cambiando sotto i nostri occhi e che ci pone di fronte a fragilità e situazioni inedite. Anche in questo caso, sono i numeri ad aiutarci a mettere a fuoco queste trasformazioni. Nel corso del 2014 sono significativamente diminuiti gli stranieri che si sono rivolti per la prima volta ai servizi (349 nel 2013 e 217 nel 2014). Complessivamente, però, aumentano le famiglie. E' il risultato dei rientri in terra di origine e, contestualmente, della disoccupazione che interessa un numero crescente di cesenati. Eppure, appena l'1% (cioè una trentina di persone) delle migliaia di disoccupati iscritti alle liste del centro per l'impiego sono in carico - organicamente - ai servizi sociali. Significa, innanzitutto, che un numero impressionante di cesenati, per scarsa informazione o per sfiducia, non si rivolgono ai servizi comunali, anche se non lavorano. E probabilmente vivono sostenuti dalla rete famigliare, amicale, del volontariato. Per fare qualcosa per loro non possiamo aspettare le riforme nazionali, la ripresa economica che verrà, e non dobbiamo arrenderci alla difficoltà. Piuttosto, siamo chiamati a fare emergere la nostra parte più concreta e solidale: è arrivato il momento dell'apertura, della progettazione comune, del rimboccarsi le maniche Dobbiamo lavorare molto più insieme di quanto abbiamo fatto fino ad oggi: istituzioni, associazioni, volontariato, imprese, fondazioni".
Ufficio stampa
Federica Bianchi