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Prevenzione del rischio idrogeologico a Cesena

E' stato presentato durante la Conferenza Stampa il sistema di prevenzione del rischio idrogeologico.

Quasi 3 milioni di euro per la  prevenzione del rischio idrogeologico a Cesena. E' questo  l'ammontare complessivo delle opere già realizzate, in fase di realizzazione o di progettazione a difesa del territorio cesenate, a cui si aggiungono le cifre destinate per le manutenzioni ordinarie. Fra le opere ormai completate ricordiamo  la realizzazione della cassa di espansione del fiume Savio nell'area di Ca' Bianchi, grazie alla quale, in caso di piena del fiume, l'acqua troverà una 'valvola di sfogo', defluendo in quest'area di circa 16 ettari predisposta proprio per essere inondata in caso di bisogno. Sono invece in fase di progettazione gli interventi di consolidamento per la frana di Montevecchio e per quella di Borello. 

Sono solo alcuni dei dati forniti questa mattina, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nel Palazzo Comunale di Cesena per presentare il sistema  di prevenzione del rischio idrogeologico da parte dei tre enti che se ne occupano Comune, la Regione attraverso il Servizio Tecnico di Bacino Romagna e il Consorzio di Bonifica della Romagna.

I tre enti operano in modo coordinato, pur con una chiara suddivisione dei ruoli.In particolare, il  Comune non ha funzioni di intervento diretto, ma è chiamato soprattutto a garantire - attraverso il servizio di Protezione Civile - la gestione dell'emergenza e, nei periodi di 'pace', il suo compito principale e quello di predisporre i piani di intervento per essere pronto ad affrontare le fasi critiche e di informare e sensibilizzare la popolazione sui rischi e sui comportamenti di autoprotezione. 

Dal canto suo, il Servizio tecnico di bacino (STB) ha il compito di progettare ed attuare gli interventi di difesa del suolo e della costa, svolge le funzioni di polizia idraulica, gestisce il servizio di piena, i pronti interventi e di somma urgenza, cura l'esecuzione delle verifiche tecniche in caso di dissesti, eventi alluvionali e sismici, gestisce le aree demaniali e le risorse idriche mediante il rilascio delle concessioni, svolge le funzioni operative di protezione civile connesse ad eventi idraulici, idrogeologici e sismici, cura il monitoraggio dei fenomeni di dissesto e collabora alla gestione della rete regionale di monitoraggio idrometeopluviometrico.

Infine, il Consorzio di Bonifica provvede alla gestione e manutenzione delle reti idriche affidate alla bonifica (nel solo Comune di Cesena la rete di canali e rii ha una lunghezza di circa 270 km). 

L'attività del Comune

Il Comune non ha competenze specifiche sugli interventi strutturali da eseguire per mettere in sicurezza il territorio, anche se in alcuni casi è intervenuto direttamente in somma urgenza per far fronte a situazioni di grave pericolo (come nel caso della frana di Montevecchio). 

Il suo ruolo principale è quello di intervenire in caso di calamità per assicurare i primi soccorsi e gli interventi urgenti e, quando non è di fronte all'emergenza si preoccupa di predisporre al meglio gli strumenti organizzativi. Per questo, accanto al Piano Comunale di Protezione Civile (che definisce le modalità di intervento del Comune nelle situazioni di emergenza), sono stati messi a punto piani specifici per le varie situazioni di rischio.
Entrando nel dettaglio, il Piano relativo al rischio idrogeologico prevede:
- la descrizione della dinamica dell'evento
- la carta dello scenario con perimetrazione delle aree interessate dall'evento
- il modello di intervento con definizione dei protocolli operativi da attivare in situazioni di crisi per un evento imminente o già iniziato, finalizzati al soccorso e al superamento dell'emergenza, ai diversi livelli di allertamento (attenzione - preallarme - allarme)
- la valutazione preventiva del probabile danno a persone e cose al verificarsi dell'evento tramite il censimento degli elementi esposti a rischio.

Sono state, inoltre, elaborate procedure particolari per eventi specifici, fra cui il piano di emergenza rischio neve e ghiaccio; il piano di emergenza nel caso di esondazione Savio in centro cittadino; la schedatura dei 15 sottopassi potenzialmente allagabili; sistemi automatici di monitoraggio e allertamento; la procedura per controllo punti critici corsi d'acqua. Inoltre, sul fronte dell'attività di prevenzione, va ricordato  il "Regolamento sulla gestione dei suoli a prevenzione del rischio idrogeologico e a tutela del territorio", approvato all'unanimità dal  Consiglio Comunale il 31 luglio 2014 ed entrato in vigore il 1 agosto.

E' questo un nuovo strumento di diffusione della prevenzione in materia di protezione civile e tutela dell'ambiente e risponde all'esigenza di: dettare norme specifiche in grado di garantire, nel territorio comunale, un buon assetto del territorio in armonia con il pubblico interesse e la tutela della pubblica incolumità; definire modalità di gestione per conservare e ripristinare condizioni di stabilità dei suoli;  promuovere, presso gli operatori del settore, le organizzazioni di categoria e i singoli cittadini, modalità corrette di conduzione e tenuta dei fondi agricoli; garantire le opportune collaborazioni fra i diversi soggetti pubblici e privati che intervengono direttamente o indirettamente sul territorio con opere, lavori e servizi significativi per gli aspetti riguardanti la prevenzione dei fenomeni di dissesto  pericolose.
Nel concreto, il regolamento fissa le regole per garantire il corretto deflusso e smaltimento delle acque tramite la realizzazione ed il mantenimento di idonea rete di regimazione, l'adozione di tutti gli accorgimenti necessari alla limitazione dell'erosione del suolo, in particolare per quanto riguarda la coltivazione dei fondi agricoli, il convogliamento corretto di tutti gli scarichi delle acque piovane  in superficie verso tombinamenti, fossi stradali o nella rete idrografica naturale, comunque sempre allontanate in maniera controllata 

L'attività del Servizio Tecnico di Bacino Romagna

 Fra i compiti del il Servizio tecnico di bacino (STB) c'è quello di progettare ed attuare gli interventi di difesa del suolo.Attualmente sono appena state concluse o sono in corso di realizzazione opere di assetto idraulico per 1 milione 300mila euro (fra esse la Cassa di espansione Ca Bianchi, per un importo di 600mila euro e l'adeguamento della sezione del fiume Savio a monte del Ponte Vecchio per un importo di 400mila euro), mentre si stanno progettando altri interventi (fra cui il secondo stralcio di adeguamento della sezione del Savio per altri 300mila euro).Sul fronte idrogeologico, invece, sono in corso di progettazione gli interventi di consolidamento per la frana di Motevecchio (300mila euro) e per quella di Borello (730mila euro). 

L'attività del Servizio Tecnico di Bacino è guidata dalla necessità programmare e realizzare interventi di manutenzione in modo continuativo e costante sui corsi d'acqua principali e secondari, in modo da mantenere in efficienza il reticolo idrografico, soprattutto in concomitanza di eventi meteo eccezionali. Eventi che si registrano con sempre maggior frequenza e connessi ai cambiamenti climatici recenti.

Assetto idraulico

Per prevenire i rischi di tipo idraulico (straripamenti, allagamenti, ecc.) l'attività del Servizio Tecnico di Bacino si sviluppa su due linee:
1) Interventi intensivi sugli alvei all'interno del territorio urbano, dove la forte antropizzazione non permette altre soluzioni progettuali;
2) Interventi estensivi al di fuori dei centri abitati allo scopo di consentire l'esondazione in sicurezza sui terreni di pertinenza fluviale, sia in modo naturale che in condizioni controllate (casse di espansione) allo scopo di laminare (ridurre) l'onda di piena. 

Tra gli interventi intensivi si collocano i lavori per l'adeguamento della sezione di deflusso del fiume Savio alla portata con tempo di ritorno pari a 200 anni (tratto a monte del Ponte Vecchio). 

Rientra, invece, fra gli interventi estensivi la creazione di un sistema di casse di espansione sul fiume Savio a monte dell'abitato di Cesena attraverso la realizzazione di 3 aree di laminazione: in località Ca' Bianchi e La Palazzina e in località Il molino (in fase di autorizzazione). Tali interventi sono realizzati in sinergia tra le attività produttive locali (società di estrazione di materiali inerti), il Servizio Tecnico di Bacino e il Comune, e comportano costi di realizzazione estremamente contenuti per la pubblica amministrazione. 

Da segnalare, inoltre, che proprio in questi giorni è stato concordato tra Regione e Rete Ferrovie Italia un piano degli interventi sui punti di maggiore criticità (fra cui il ponte ferroviario sul Savio a Cesena) ed una procedura di coordinamento per la gestione delle emergenze in caso di eventi di piena. 

Sono in via di definizione anche alcune soluzioni per affrontare più adeguatamente il problema della vegetazione che costituisce un ostacolo al deflusso delle acque nell' alveo e sulle scarpate. Già oggi, seppur con minime risorse il Servizio Tecnico è in grado di provvedere ad interventi puntuali per la riduzione del rischio con "il servizio di piena", ma per migliorare la situazione si punta a semplificare le procedure per la raccolta della legna depositatasi in alveo, mentre è allo studio un progetto preliminare complessivo per la manutenzione dell'asta fiume Savio attraverso il taglio della vegetazione arborea e arbustiva che impedisce l'efficienza idraulica. 

Assetto idrogeologico

Sono due gli interventi in fase di progettazione. 
Il primo si riferisce al consolidamento della frana di Montevecchio per un importo di € 300.000,00I volumi di terreno complessivamente coinvolti dal movimento franoso sono dell'ordine di 350.000 mc. 
Su tali considerevoli volumi di terreno l'obiettivo dell'intervento di progetto è quello di ridurre il rischio di frana attraverso la realizzazione dei seguenti interventi:
esecuzione di briglie in terra battuta progettate come opere di contenimento per suddividere e parzializzare i carichi e le spinte dei terreni del corpo di frana;realizzazione di drenaggi profondi in trincea a tergo delle briglie per ridurre le sovra-pressioni interstiziali drenando il detrito saturo che spinge sulle opere;regimazione delle acque superficiali per ridurre i deflussi e le infiltrazioni di acqua nell'area in dissesto, rinverdimenti ed opere antierosive.
E' stato appena completato il progetto esecutivo completato e sono state avviate procedure le appalto, con l'intento di arrivare all'affidamento entro dicembre e far partire i lavori entro il  gennaio 2015 .

Il secondo intervento previsto riguarda il consolidamento del movimento franoso a Borello, per un importo complessivo di € 730.000,00, provenienti da un accordo fra il  Ministero e la Regione Emilia - Romagna.
L'abitato di Borello fa parte dell'elenco delle località da risanare fin dal 1926, quando si mise in moto questa frana. La frazione cesenate è stata inserita anche nel Piano Straordinario delle aree a Rischio Idrogeologico Molto Elevato (D.L. 267/1998) approvato con Delibera di Giunta Regionale n.1840 del 12/10/1999.
Nel corso degli anni sono stati eseguiti diversi interventi di consolidamento del versante a difesa dell'abitato:
sistemazione superficiale con interventi di tipo idraulico-forestale (livellamento e modellamento superficiale, fossi, scoline, graticciate, inerbimenti, rilevati);
realizzazione di briglie in terra battuta;realizzazione di drenaggi di tipo tradizionale e di drenaggi profondi con pali secanti in sabbia;
esecuzione di pozzi drenanti discontinui.
L'obiettivo del progetto attuale consiste nella progettazione di interventi di consolidamento e di manutenzione straordinaria e diffusa delle opere esistenti di difesa del versante e dell'abitato di Borello dichiarato da consolidare.

L'attività del Consorzio di Bonifica della Romagna

L'attività del Consorzio di bonifica è fondamentale per la prevenzione del rischio idrogeologico. Il Consorzio  gestisce e mantiene in corretto esercizio una rete di canali e rii che, nel solo Comune di Cesena, ha una lunghezza di 270 Km.Al Consorzio istituzionalmente competono la gestione e la manutenzione delle reti idrauliche affidate alla bonifica ed inserite nello specifico Piano di Classifica dell'Ente.
Le attività manutentive principali di tipo ordinario sono il diserbo e la risagomatura dei cavi di bonifica, al fine di garantirne le corrette condizioni di deflusso: in particolare lo sfalcio delle erbe infestanti è eseguito da due a quattro volte l'anno nei canali del cesenate, con un aumento della frequenza nei centri abitati.
Le attività straordinarie che il Consorzio esegue con fondi propri sono principalmente la ripresa di movimenti franosi spondali con opere di sostegno, che vengono di norma effettuate con tecniche di ingegneria naturalistica, con pali di castagno e/o massi calcarei posati a secco o cementati.
Per le attività di manutenzione ordinaria/straordinaria sopra descritte, nel solo Comune di Cesena, vengono investiti circa 350.000 Euro all'anno e non è raro che tale importo sia incrementato in occasione di eventi meteorici particolarmente intensi e dannosi: la fragilità del territorio infatti si dimostra evidente in ragione delle mutate tendenze climatiche, che sempre più frequentemente scaricano al suolo precipitazioni cumulate elevatissime con durate estremamente ridotte, dando luogo ai fenomeni noti con il nome di "bombe d'acqua" che investono areali anche molto ridotti.
Nel 2014, per esempio, a seguito dell'evento eccezionale del 15/06/2014 che ha duramente colpito le frazioni di San Vittore e Tipano, il Consorzio ha immediatamente stanziato con delibere d'urgenza ulteriori 70.000 euro sul proprio budget di previsione annuale, per il ripristino dei dissesti verificatisi nella rete consortile, con particolare riferimento alle situazioni critiche rilevate sul bacino del Rio dell'Acqua (consolidamenti spondali lungo la S.P. San Vittore ed allargamento dell'alveo con protezione in massi ciclopici a monte di via del Rio), del canale Laghetto (loc. Tipano) e dei canali Ancona 1 e Ancona 2 (Zona Via Savio-Via Ancona).
Nel 2013 analoghi propri finanziamenti straordinari vennero messi a disposizione dal Consorzio per la sistemazione di numerosi movimenti franosi che compromettevano la stabilità di strade limitrofe ai canali in gestione dell'Ente di bonifica. Nel 2012 furono invece stanziati fondi straordinari per l'allargamento del Rio Granarolo nella frazione di Pontecucco, al fine di migliorarne l'officiosità idraulica.

La necessita' di adeguamenti strutturali della rete e l'urgenza di finanziamenti straordinari

A fronte di una rete di bonifica storicamente dimensionata per l'esercizio ordinario dei canali, ovvero per tempi di ritorno generalmente non superiori a trent'anni, come anzidetto il territorio sempre più spesso deve fronteggiare eventi di forte intensità e breve durata che, nel caso richiamato del 15/06 u.s. a Tipano, sono associabili ad un tempo di ritorno duecentennale, assolutamente incongruo per la rete stessa. E' pertanto necessaria, oltre agli interventi manutentivi che istituzionalmente il Consorzio è chiamato a gestire con le proprie risorse, la costante programmazione di interventi strutturali di adeguamento delle reti con finanziamento esterno (sia da parte della Regione Emilia Romagna che dello Stato), che l'Ente provvede a sviluppare in accordo con le esigenze territoriali direttamente rilevate dalla propria Area Tecnica o segnalate dalle Autorità locali, al fine di reperire le risorse necessarie per la realizzazione delle nuove opere di presidio idraulico.
Allo stato attuale infatti, sempre più spesso occorre confrontarsi con canali ormai completamente inseriti nel tessuto urbano, dove l'allargamento delle sezioni idrauliche non è più possibile.Sin dal 2007, a titolo esemplificativo, il Consorzio ha trasmesso alla Regione Emilia Romagna il progetto di una cassa di espansione delle piene del Rio Marano, al fine di proteggere dal rischio idraulico in particolare il Quartiere di Case Finali. Non dimentichiamo infatti che l'esondazione del 2006 del medesimo cavo di bonifica non fu di minor danno rispetto a quanto avvenuto a Tipano e San Vittore nel 2014. La cassa di espansione, da realizzarsi in destra al Rio Marano, a monte della Via Emilia, ha un importo stimato di circa 4.400.000 Euro e potrà essere realizzata a seguito del necessario finanziamento regionale.

Il monitoraggio delle reti di bonifica

Il Consorzio esegue un costante monitoraggio delle proprie reti, programmando e realizzando con fondi propri le necessarie attività manutentive e segnalando agli Enti locali la necessità di adeguamento di ponti e manufatti stradali idraulicamente insufficienti, che oggi rappresentano una vera emergenza idrogeologica: a Cesena è nota l'urgenza di adeguamento dei ponti della SS9 sui Rii Marano e Donegaglia, del Ponte di Via del Rio sul Rio dell'Acqua, del Ponte di Via Provinciale Cervese sul Rio Granarolo a Ponte Cucco. E' necessario pertanto promuovere le azioni di un Tavolo Tecnico permanente, per il reperimento delle risorse necessarie a rimuovere queste pericolose ostruzioni idrauliche, per le quali il Consorzio fornisce massima disponibilità in termini di progettazione idraulica.

Il servizio di piena

Nel corso di eventi di piena, il Consorzio è presente con propri operatori e mezzi sul territorio, una presenza spesso silenziosa ma importante, che principalmente si occupa di regolare paratoie, scolmatori ed impianti a servizio delle reti, al fine di ottimizzarne le dovute risposte idrauliche a presidio del comprensorio.In condizioni di emergenza l'Area Tecnica consorziale dispone gli interventi in campo, quali ad esempio la posa di sacchettature per rialzi arginali e l'installazione di motopompe di emergenza. A titolo esemplificativo, nel corso dell'evento di forte intensità del 26/07/2014 che ha colpito la frazione di Pievesestina, la regolazione in continuo della paratoia di intercettazione del canale Dismano all'altezza del Mercato Ortofrutticolo, con la piena attivazione del diversivo verso il fiume Savio costruito dal Consorzio stesso (con fondi regionali) nel 2001 e dell'annesso impianto idrovoro "Rino Bagnoli", ha evitato l'allagamento della Via Dismano e delle abitazioni limitrofe. 

La protezione passiva

Il Consorzio, in accordo con il settore urbanistica del Comune di Cesena, da oltre dieci anni verifica il corretto dimensionamento dei dispositivi di invarianza idraulica, ovvero delle opere che obbligano chi urbanizza a trattenere parte delle acque meteoriche defluenti sull'area pavimentata e a rilasciarle gradualmente nella rete di scolo tramite bocche di scarico tarate, in maniera tale da non sovraccaricare le sezioni idrauliche dei canali ricettori.

Inoltre, da sempre, in accordo con il settore Protezione Civile del Comune di Cesena, il Consorzio rilascia pareri tecnici a titolo gratuito a tutti i cittadini che rappresentano problematiche di scolo nella rete privata interpoderale, impartendo gli appropriati suggerimenti tecnici per la regimazione delle acque. Sul sito www.bonificaromagna.it, il sistema webgis consente al cittadino di visualizzare le opere di bonifica a servizio dell'area di interesse.
Sono inoltre disponibili, a titolo gratuito, fogli di calcolo per il dimensionamento delle opere di invarianza idraulica, per il calcolo della portata di progetto in arrivo agli scoli, per il dimensionamento di fossi privati o ponti.

 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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