Nuove prospettive concrete per il Pip di Pievesestina. Dopo una lunga fase di stallo, pare a portata di mano l'accordo con i privati proprietari delle aree su cui dovrà essere realizzato l'insediamento produttivo. La soluzione individuata è stata anticipata dal Sindaco Paolo Lucchi e dall'assessore alle Politiche di qualificazione urbana Orazio Moretti alla conferenza dei capigruppo, riunitasi nei giorni scorsi proprio per incontrare il nuovo consiglio di amministrazione di Pieve 6, la società di trasformazione urbana (Stu) incaricata di seguire l'attuazione del comparto e fare il punto della situazione.
La novità più rilevante rispetto al passato è la doppia possibilità offerta ai proprietari, che potranno scegliere se vendere i loro terreni o se conferirli alla Stu. In quest'ultimo caso gli appezzamenti conferiti diventeranno parte del capitale sociale e il loro proprietario entrerà a far parte della società. La creazione di questo doppio canale comporta un duplice beneficio. Da un lato, potendo acquisire i terreni attraverso la formula del conferimento, la Stu contiene il suo debito. D'altro canto, l'aumento del capitale privato nella compagine sociale alleggerisce il livello di rischio di impresa del Comune. Inoltre, non è da trascurare il fatto che l'introduzione di questa doppia opzione contribuirà a far superare i due ricorsi pendenti fin dalla nascita di Pieve 6.
Altro elemento di rilievo, la sostanziale definizione dei prezzi da applicare, dopo che si è reso necessario rivedere la precedente valutazione, stabilita dall'Agenzia del Territorio nel 2005, anche alla luce delle modifiche normative subentrate. La quotazione individuata è indicativamente di 70 euro al metro quadrato, e lo stesso valore sarà attribuito sia ai terreni venduti sia ai terreni conferiti. In questo modo la Stu avrà la possibilità di programmare con maggior certezza anche da un punto di vista economico il prezzo finale di vendita dei lotti produttivi.
Infine, le aziende interessate potranno scegliere se acquistare i capannoni già pronti o le aree urbanizzate, per procedere autonomamente alla costruzione delle strutture necessarie alla loro attività.
Operativamente, per dar via a questo nuovo assetto sarà necessario procedere alla modifica dello statuto e della convenzione di Pieve 6 e un adeguamento del Piano particolareggiato. Tutti e tre i provvedimenti dovranno essere approvati dal Consiglio Comunale.
Nella riunione dei capigruppo è emersa una sostanziale condivisione sull'importanza di riuscire finalmente a far decollare il progetto, dopo le false partenze del passato. L'intento dell'Amministrazione Comunale è di arrivare alle sedute di Consiglio in cui si affronteranno gli atti legati a Pieve 6 (probabilmente le variazioni dello statuto e della convenzione saranno trattate nella stessa riunione) con documenti ampiamente condivisi.
L'area interessata dal progetto del Pip di Pievesestina ha un'estensione di 49 ettari, di cui 29 ettari di superfici utilizzabili. Dopo che il progetto aveva incontrato sulla sua strada vari rallentamenti, nel giugno 2007 il Comune ha affidato il compito di occuparsi dell'intervento alla società di trasformazione urbana Pieve 6, costituita appunto. Attualmente la compagine sociale di Pieve 6 comprende il Comune di Cesena (con una quota di 120mila euro), la Cassa di Risparmio di Cesena (con una quota di 318mila euro), la Edil Più Srl di Cesena e la Cooperativa Braccianti Riminese di Rimini (ciascuna con una quota di 1 milione di euro). Questi ultimi due soci sono entrati nella Stu nelle ultime settimane, subentrando alle ditte Sacchetti Nello Srl di Cesena e Cooperativa Querzoli di Forlì, di cui hanno acquisito le quote. Con i nuovi provvedimenti individuati, l'Amministrazione mira a far in modo che fra 2012 e 2013 Pieve 6 abbia realizzato almeno parte degli interventi previsti, il cui grado effettivo di realizzazione, sostanzialmente connesso ai tempi di acquisizione delle aree, si delineerà in un più preciso cronoprogramma.