Qual è il vero Rubicone? L'interrogativo, con relativo dibattito, lo scorso anno destò tanto scalpore al punto da scomodare tre testate anglosassoni (Time, The Guardian, Daily Mail) interessate all'argomento. Ad accendere la miccia era stato il Processo svoltosi il 10 agosto 2013 a San Mauro Pascoli che aveva messo di fronte tre ipotesi: l'attuale Rubicone a Savignano sul Rubicone, il Pisciatello-Urgòn a Calisese, il Fiumicino-Uso nel Riminese. Oggi, quel Processo, si è tradotto in un volume, "Processo al Rubicone" (Ponte Vecchio editore), che sarà presentato in anteprima venerdì 7 novembre alle 17,15 nella Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana.Interverranno Paolo Turroni difensore al Processo del Pisciatello-Urgòn, Cristina Ravara Montebelli sostenitrice dell'ipotesi Fiumicino-Uso, Gianfranco Miro Gori Presidente di Sammauroindustria (associazione che promuove il Processo), e Rino Zoffoli dell'Associazione Pro-Rubicone. "Questa storia ha inizio oltre duemila anni fa - si legge nella presentazione firmata da Miro Gori -. Da queste parti. Giulio Cesare varca in armi il fiume Rubicone, confine dell'Italia, e scatena la guerra civile. L'icastica sentenza che egli pronuncia secondo Svetonio nell'occasione, «Alea iacta est», è assai appropriata per essere iscritta negli annali. Sta a significare che una decisione è presa ma pure, e soprattutto, che s'affronta una sfida, un rischio, s'oltrepassa un limite".Malgrado gli oltre duemila anni di distanza, ancora oggi il Rubicone continua a far parlare di sé. Il verdetto popolare di San Mauro Pascoli stabilì a maggioranza che il "vero" Rubicone era il Pisciatello-Urgòn. Il volume fresco di stampa raccoglie le tre ipotesi da tempo a confronto. Un buon strumento per farsi un'idea e magari intervenire nel dibattito in corso.
Ufficio stampa
Federica Bianchi