La dismissione di alcune società partecipate da parte del Comune di Cesena entra nella fase operativa. Come anticipato nella lettera del 12 settembre scorso (con la quale il Sindaco Paolo Lucchi e il Vicesindaco Carlo Battistini annunciavano l'intenzione di dismettere sei società partecipate ritenute non strategiche con partecipazioni inferiori al 10%), nei giorni scorsi la Giunta comunale ha approvato le linee di indirizzo sull'effettiva procedura operativa.
Queste le sei società alle quali il Comune di Cesena dismetterà le quote di partecipazione:Banca Popolare Etica S.c.p.a., quota comunale dello 0,0022% pari a un valore nominale della partecipazione di 1.057,45 euro e un valore di partecipazione conto patrimonio di 1.110 euro;Alimos Alimenta la salute Soc. Coop. Agricola, quota 1,08% pari a 975 euro;Cils Cooperativa Sociale per l'Inserimento lavorativo e Sociale ONLUS, quota 1,56% pari a 155,16 euro, e un valore di partecipazione conto patrimonio del Comune di 154,92 euro;Qualità degli appalti e sostenibilità del costruire Soc. Cons. a r.l. in breve Nuova Quasco, quota 0,29%, pari a 1000 euro;Terme Sant'Agnese Spa, quota 5,46% pari a 115.897,60 euro;Centuria Agenzia per l'innovazione della Romagna Soc. Con. a r.l., quota 6,53%, pari a 22.950 euro.Il tutto comporterà un ritorno per le casse comunali di oltre 140 mila euro. "Dopo la ricognizione del portafoglio delle società partecipate da parte del Comune - affermano il Sindaco Paolo Lucchi e il Vicesindaco Carlo Battistini - abbiamo individuato quelle da dismettere perché non più funzionali all'erogazione di servizi di interesse generale. Ciò significa, per questa Amministrazione, che il portafoglio delle partecipazioni sarà limitato alle sole società ritenute strategiche, così come previsto nella Relazione Previsionale e Programmatica approvata dal Consiglio comunale lo scorso 31 luglio. Le dismissioni previste si inseriscono in questo quadro: la scelta riguarda le società partecipate che non producono beni o servizi strettamente connessi al perseguimento dei fini istituzionali del Comune, o che, sulla base degli statuti, non prevedono attività sociali annoverabili fra i servizi di interesse generale di competenza dell'ente locale".
Operativamente la procedura di dismissione avverrà in modalità diverse a seconda di quanto stabilito dai singoli statuti (trasferimento azioni, liquidazione o rimborso della quota capitale, ecc.); in particolare, per Terme San'Agnese e Centuria si dovrà procedere a un bando di evidenza pubblica da lanciare entro l'anno.
"E naturalmente - aggiungono il Sindaco Lucchi e il Vicesindaco Battistini - stiamo proseguendo a monitorare le altre partecipate del Comune, in attesa che dal Governo arrivino le ulteriori indicazioni per la razionalizzazione del settore".
Ufficio stampa
Federica Bianchi