Cesena si conferma una città ad alta tensione abitativa: vale ancora ricordare, a tale proposito, che gli sfratti esecutivi sono passati dai 30 del 2009 ai circa 500 del 2013. Le motivazioni sono legate, in primo luogo, all'incidenza della crisi economica, alla disoccupazione crescente e, più complessivamente, all'oggettivo impoverimento della città.
I servizi sociali del Comune sono da tempo impegnati a fronteggiare la situazione e a sostenere le famiglie che si trovano in situazioni di disagio abitativo.L'Edilizia Residenziale Pubblica, ovvero le case popolari, rappresentano ancora oggi una delle risposte più strutturate e continuative. Molto è stato fatto negli anni passati per cercare di adeguare questo strumento ai bisogni emergenti dei cesenati.
Positiva, ad esempio, si è rivelata la scelta, adottata nel 2012, di cambiare le modalità attraverso cui fare la domanda per la casa popolare: al posto di un bando chiuso ogni due anni, oggi i cittadini possono fare domanda in qualsiasi momento e il Comune si impegna ad aggiornare la graduatoria almeno due volte l'anno.Le famiglie assegnatarie di una casa sono al momento 871, di cui 114, pari al 13%, di origine straniera: va evidenziato che nel 2011 gli inquilini stranieri erano 127. La diminuzione è dovuta essenzialmente a partenze verso altre nazioni ma anche a rientri nei paesi di origine.Nel 2013 sono state assegnate 34 case, di cui 6 a famiglie di origine non italiana. Al momento della domanda, oltre alla documentazione che attesti la situazione economica e sociale della famiglia (a cominciare dall'isee), viene chiesto ai richiedenti un contratto di lavoro a garanzia del pagamento degli affitti; agli stranieri, in aggiunta, la legge chiede il possesso di un permesso di soggiorno di almeno due anni.
La morosità - ovvero l'incidenza delle famiglie in arretrato con il pagamento degli affitti - è pari al 12%: un dato quasi "fisiologico" per l'ERP, uniforme al resto della provincia e non in aumento negli ultimi anni. ACER e Comune sono quotidianamente impegnati al controllo della situazione e alla definizione di verifiche, controlli e piani di rientro con gli assegnatari morosi. Tutte le ISEE - sia quelle presentate all'atto della richiesta di alloggio - sia quelle presentate annualmente per la verifica dei requisiti di permanenza nelle case e per il calcolo dell'affitto, sono consegnate alla Guardia di Finanza.
"Le case popolari - intervengono il Sindaco Paolo Lucchi e l'Assessore ai servizi per le persone, Simona Benedetti - costituiscono una risorsa importante, che ancora oggi, nonostante permanga una difficilissima situazione di attesa prolungata per tanti nuclei, permette soluzioni significative a beneficio di chi si trova a fronteggiare un disagio economico e sociale. Per questo, il nostro impegno affinché la gestione di questo vasto patrimonio immobiliare sia trasparente ed attenta, è massimo e continuativo".
Ufficio stampa
Federica Bianchi