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Servizio residenziale "Arca"

Il punto della situazione

In merito alla notizia relativa alla chiusura del servizio residenziale "Arca" di Asp Cesena Valle Savio, crediamo utile ristabilire la correttezza delle informazioni e degli interventi fino ad oggi attivati.

La gestione della Comunità residenziale per minori risultava in gravi difficoltà economiche da alcuni anni, a causa dell'insufficiente numero di minorenni ospitate. Di tale situazione ASP Cesena Valle Savio ha dato conto nei propri documenti di programmazione economica, evidenziando la necessità di porre dei correttivi. In questi anni gli operatori sono più volte stati informati di tali difficoltà.

Lo scorso anno, nel tentativo di trovare una soluzione gestionale più efficiente, è stato proposto alla Cooperativa Mongolfiera, da cui gli operatori dipendono, di assumere direttamente la gestione della comunità; proposta che però non è stata accolta.Nell'ultimo anno il numero delle ragazze ospitate in comunità è andato a ridursi ulteriormente sino ad arrivare, a fronte di una capacità di accoglienza di otto persone, a sole due minori nell'ultimo mese di agosto, situazione che ha reso non solo la gestione della comunità drammaticamente insostenibile, ma soprattutto ha gravemente compromesso la realizzazione dei progetti educativi da realizzarsi nel contesto di una comunità.

Va poi ricordato, per chiarezza e completezza di informazioni, che le ragazze inserite provenivano generalmente da altri Comuni italiani; l'Amministrazione di Cesena, infatti, non ha mai avuto un legame diretto con la struttura, in considerazione del fatto che di norma i minori, anche in seguito alle prescrizioni dell'autorità giudiziaria, vengono inseriti in comunità collocate al di fuori dei propri confini territoriali, per ragioni correlate alla tutela e all'efficacia del progetto di inserimento. 

Per questo, proprio al fine di assicurare alle due ragazzine inserite fino ad agosto scorso soluzioni più appropriate ai loro bisogni educativi ed assistenziali, assieme ai servizi sociali dei Comuni di provenienza, sono stati pensati progetti alternativi verso cui l'ASP ha garantito il necessario accompagnamento con la massima professionalità.

Si specifica, inoltre, che di fronte alla situazione creatasi, i progetti innovativi, alternativi per il mantenimento della comunità (di cui si fa cenno anche nel recente articolo), sono risultati non attivabili con efficacia in quello specifico contesto strutturale.

Sia l'Amministrazione comunale che l'ASP colgono l'occasione per ribadire che, nell'interesse dei bambini e dei ragazzi, in questi ultimi anni, la scelta programmatoria è stata quella di tendere il più possibile a prevenire gli allontanamenti e le "istituzionalizzazioni", favorendo percorsi di assistenza e sostegno che, coinvolgendo i ragazzi, possano anche costituire un supporto alla genitorialità e un rafforzamento dei contesti familiari. E' il caso, ad esempio, del progetto di "prossimità familiare" che sta interessando al loro domicilio 20 bambini con le loro famiglie, 19 operatori volontari, 5 fra educatori professionali ed operatori sociali e tutte le assistenti sociali del Comune.

Anche in relazione a questo nuovo orientamento, Amministrazione Comunale ed ASP ritengono strategico il servizio di accoglienza pomeridiano dell'Arca semi-residenziale, che sta progressivamente ampliando e consolidando le sue attività.

In conclusione, la situazione che è andata a determinarsi ha portato a scelte certamente comprensibili di riorganizzazione, ma, soprattutto, di innovazione dei servizi rivolti ai minori in difficoltà, senza che ciò possa essere in alcun modo considerato come un arretramento dell'Asp Cesena Valle Savio sul fronte dell'assistenza ai minori.  

 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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