Anche la città di Cesena e suoi cittadini sono chiamati a misurarsi sempre di più coi problemi tipici delle persone che vivono in condizioni di grave marginalità sociale.
A differenza di altre aree del nostro paese, il territorio cesenate vive ancora una situazione di relativo benessere e i servizi pubblici riescono ancora a svolgere la propria attività di supporto e punto di riferimento per l'aiuto a chi ha difficoltà.
Tuttavia, i riflessi del perdurare della crisi economica che quotidianamente occupano i media fanno sentire anche qui i loro effetti: la perdita del lavoro e la generale condizione di inoccupabilità che coinvolge tante persone, la sensibile diminuzione dei redditi, l'aumento esponenziale degli sfratti - quadruplicati tra il 2010 e il 2013 - e le conseguenze sulla stabilità delle famiglie come l'aumento delle separazioni conflittuali, portano alla cronicizzazione dei problemi sociali ed economici e all'aumento di persone che per diversi motivi si trovano a vivere sulla strada.
Siamo di fronte ad un fenomeno nuovo per il nostro territorio, con il quale fino a poco fa i cesenati erano abituati a misurarsi solo occasionalmente e che, invece, da qualche tempo va assumendo carattere strutturale.
Si tratta di un problema che ha riscontri oggettivi e immediati, che impatta e rompe la tranquillità della vita della città e i rapporti tra le persone: a cadenza ormai quotidiana i servizi sociali e la polizia municipale raccolgono segnalazioni che raccontano la presenza di persone senza dimora, che vivono ai margini, in vari luoghi della città, come i parchi pubblici, i parcheggi coperti o la Biblioteca Malatestiana.
Persone spesso originarie della zona, che non commettono alcun reato (vivere in strada, di certo, non lo è), ma, purtroppo, esibiscono stili di vita non immediatamente compatibili con tutti i contesti.
Di fronte a tali evidenze e alla consapevolezza di come lo scenario economico nazionale e l'instabilità internazionale non potranno che moltiplicare il numero delle persone costrette a vivere in strada, l'Amministrazione comunale è precocemente intervenuta per predisporre interventi utili a contenere i problemi generati dal loro aumento.
Innanzitutto, come noto, presso l'ex Roverella di Via Strinati è stato aperto il centro di accoglienza notturna, il primo nella storia della città. Nato sperimentalmente nel 2011, è ora diventato un servizio a carattere continuativo gestito da ASP Cesena Valle Savio che può ospitare, ogni notte, fino a 24 persone (di cui 4 donne).
Dallo scorso ottobre ad oggi sono state accolte 159 persone.
Inoltre, il Comune ha garantito continuità al lavoro degli operatori di strada, debitamente formati, nel luoghi "caldi" della città. Essi agiscono adottando una prospettiva relazionale e di comunità, costruendo giorno per giorno e nei diversi contesti rapporti significativi con le persone che vivono la strada, spendendo direttamente sul campo la possibilità di negoziare e introdurre elementi condivisi di regolazione dei loro stili di vita.
Anche in questo ambito, inoltre, si conferma strategica la rete di alleanze e collaborazioni con tutte le associazioni storicamente attive per il contrasto alla povertà: Caritas, Casa bella, San Vincenzo, Centro Aiuto alla vita, Banco di solidarietà, Croce rossa, Campo Emmaus, Grazia e Pace.
Non si deve dimenticare, infine che in alcune occasioni risulta fondamentale anche l'intervento mirato, integrato con l'azione di tutti gli altri enti, della Polizia Municipale, principalmente finalizzato a contenere i rischi per l'ordine e la sicurezza pubblica.
Al di là di quello che l'Amministrazione comunale sta già facendo o potrà ancora mettere in campo per contenere i problemi generati dall'aumento strutturale delle persone che vivono in condizioni di grave marginalità sociale è importante sottolineare come l'elemento in realtà dirimente non potrà che essere rappresentato dalla capacità che la città saprà dimostrare nel mobilitarsi ancora una volta per trovare in forma coesa e condivisa risposte e soluzioni.
Il Sindaco
Paolo Lucchi
L'Assessore ai Servizi per le persone
Simona Benedetti
Ufficio stampa
Federica Bianchi