Non tre semplici fogli A4 (cioè di 21 x 29,7 cm), ma pannelli pubblicitari di grandi dimensioni: uno di 270x 50 cm e due addirittura di 350 x 50 cm.
E' stata l'esposizione di questi cartelloni a provocare la sanzione inflitta nei giorni scorsi a un esercente del centro storico per mancata dichiarazione di esposizione pubblicitaria.
A riferirlo sono il Sindaco Paolo Lucchi e l'Assessore allo Sviluppo Economico Tommaso Dionigi che - dopo aver ricevuto la segnalazione di Confartigianato - hanno svolto una serie di verifiche per capire meglio cosa era successo, inviando successivamente una nota al segretario di Confartigianato Stefano Bernacci per comunicarne l'esito. "Ricevute da I.C.A. (concessionario cesenate per la tassa di pubblicità) le informazioni relative all'episodio - scrivono il Sindaco e l'Assessore -, non possiamo nascondere un certo stupore.
L'avviso di accertamento è stato emesso per la mancata dichiarazione di esposizione pubblicitaria di n.2 cartelli pubblicitari di m. 3,50 x 0,50 e n.1 cartello pubblicitario di m. 2,70 x 0,50, esposti sulle vetrine dei locali e reclamizzanti sconti del 15-20% su merce in vendita all'interno.
Una condizione quindi ben diversa dai "tre fogli A4" a cui fate riferimento nella vostra comunicazione, e suffragata anche da documentazione fotografica".Il Sindaco e l'Assessore rimarcano che le norme applicate nel caso specifico sono di livello nazionale (il riferimento è il Decreto Legislativo 15/11/1993 n.507).
"A noi personalmente - osservano - possono anche parere eccessive, ma, anche così, in ogni città d'Italia un esercente nella medesima situazione sarebbe stato sanzionato".
"Come più volte abbiamo ribadito nel corso degli incontri pubblici ed anche in occasione di un confronto diretto - proseguono il Sindaco Lucchi e l'Assessore Dionigi - riteniamo fondamentale il presidio costante sul tema della semplificazione. Abbiamo infatti già confermato la nostra disponibilità ad avviare un tavolo di lavoro (la cui prima seduta verrà convocata nel mese di settembre) per confrontarci su casi concreti, traendo insieme utili spunti per semplificare le norme comunali. Siamo però convinti che sia necessario partire da una descrizione chiara e fedele della realtà, per poter realmente intervenire nel processo di miglioramento del nostro insieme di regolamenti. Se così non fosse si ricadrebbe, inevitabilmente, in un percorso di confronto-scontro basato unicamente su posizioni generali (e quindi anche generiche) ma inevitabilmente lontane da una realtà fatta di condizioni migliori per chi vuol fare impresa a Cesena ed anche di rispetto delle regole, senza le quali ogni azione imporrebbe alle singole imprese una concorrenza non leale che sappiamo stare a cuore a lei ed alla sua Associazione, esattamente come a noi".
"Siamo tuttavia certi - concludono Sindaco e Assessore - che le informazioni da voi divulgate derivino da un'informazione parziale, non certo dalla volontà di distorcere la realtà dei fatti per esacerbare un confronto ancor prima che sia iniziato. La storia di Confartigianato insegna molto a tutti noi, in questo senso. Restiamo pertanto fiduciosi che il lavoro che congiuntamente metteremo in campo, abbia le potenzialità di diventare utile e costruttivo, ma soprattutto vicino alle reali esigenze di coloro che scelgono di fare impresa a Cesena in modo onesto e corretto".
La comunicazione è stata invita per conoscenza anche ai consiglieri comunali, che saranno coinvolti nel tavolo semplificazione. Dal canto suo, Confartigianato ha risposto immediatamente, riconoscendo di essere caduta - per una serie di disguidi interni - in errore e scusandosi per questo; conclude caldeggiando l'impegno per la semplificazione con l'auspicio che da settembre si possa aprire una stagione di revisione dei regolamenti per aiutare le imprese.
Ufficio stampa
Federica Bianchi