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Tari con sconto per i tre quarti delle famiglie cesenati, Tasi applicata con le stesse modalità della Tares

Il Sindaco e il Vicesindaco fanno il punto sul nuovo quadro tributario per i cesenati in una lettera inviata ai capigruppo

Nel pagamento della Tasi, quasi i tre quarti delle famiglie cesenati proprietarie di prima casa potrà contare su qualche detrazione. Infatti, su 30.500 nuclei che vivono in casa di loro proprietà, circa 17.500 rientrano in uno dei 60 scaglioni Isee fra i 7500 euro e i 37.500 euro sulla base dei quali saranno calcolati gli sconti (da un massimo di  360 euro ad un minimo di 6 euro); ad esse si aggiungono circa 5000 famiglie che non pagheranno nulla perché sotto la soglia di esenzione o perché il dovuto sarà coperto integralmente dalla detrazione.
Solo per circa 8.000 famiglie, con situazioni economiche più elevate, l'importo della TASI non sarà mitigato da alcuna detrazione.A segnalarlo sono il Sindaco Paolo Lucchi e il Vicesindaco e Assessore al Bilancio Carlo Battistini in una lettera inviata ai capigruppo consiliari e a tutti i consiglieri, con la quale intendono ribadire i principi di equità e solidarietà sociale che hanno ispirato le scelte contenute nel bilancio di previsione e anticipano il nuovo quadro tributario per i cittadini cesenati.
Nella stessa lettera Sindaco e Vicesindaco riferiscono che, per quanto riguarda la Tari (la tassa sui rifiuti che sostituisce la Tares), la Giunta ha deciso di mantenere le stesse modalità e gli stessi sconti previste per la Tares, riducendone i costi del servizio e le spese di gestione. 

Di seguito il testo completo della lettera  

Dopo la presentazione della proposta di bilancio preventivo ed in vista del percorso conclusivo per l'approvazione dello stesso, prevista per il 31 luglio, riteniamo utile riaffermare le scelte politiche che lo ispirano e, di conseguenza, spiegare le novità sui tributi per i cittadini e le famiglie di Cesena.
Al fine di garantire la salvaguardia dei servizi "identitari", soprattutto di quelli educativi e sociali, ed anche puntando ad avere disponibili risorse da utilizzare per puntare sullo sviluppo ed il lavoro, siamo stati costretti ad adeguare la tassazione locale che, in questi anni, ha fortemente ridotto il contributo statale a favore dei Comuni e, quindi, dei cittadini. Per rendersi conto del quadro di riferimento, basti pensare che nel 2014, su 90,5 milioni di entrate per il nostro Comune, i trasferimenti dallo Stato sono pari a circa 3,5 milioni (il 3,8%); nel 2009 i trasferimenti erano 31,2 milioni su 79,1 milioni di entrate complessive (cioè il 39,4%).
Non è stato dunque possibile, dopo tanti anni, lasciare invariate ai livelli base l'addizionale IRPEF ed applicare a livelli minimi la TASI che sostituisce l'IMU sulla prima casa. Ma, nel farlo, abbiamo voluto essere coerenti con il programma elettorale che i cittadini hanno scelto, applicando un forte ed innovativo criterio di equità nella distribuzione del carico fiscale, nel tentativo di tutelare le famiglie economicamente più deboli della nostra città. Inoltre, abbiamo scelto di non sovrapporre le due imposte sugli immobili (TASI ed IMU) in modo che i cittadini debbano farsi carico di un solo adempimento. E quindi chi è soggetto all'IMU non avrà la TASI e viceversa. In virtù di questa impostazione, a Cesena gli inquilini non dovranno pagare la TASI, come in molte altre realtà invece accadrà. Inoltre, è bene ricordare come la TASI nel 2014 sostituisca i trasferimenti che lo Stato ha versato ai Comuni nel 2013, come compensazione per il mancato gettito dell'IMU sulla prima casa e la quota addizionale alla TARES (il tributo sui rifiuti del 2013) pari a 30 centesimi a metro quadro, che i cittadini hanno pagato allo Stato per i servizi indivisibili resi.
Venendo alle proposte nel dettaglio, per quanto riguarda l'IMU la regolamentazione resta la medesima dello scorso anno; non è dovuta per l'abitazione principale ad eccezione di quelle classificate A1, A8, A9, per le quali l'aliquota è il 6 per mille; per le seconde case e gli altri edifici resta al 10,6 per mille; per i fabbricati "D" resta al 10,6 per mille (di cui il 7,6 va allo Stato); non è dovuta per i fabbricati strumentali nè per le abitazioni invendute (i cosiddetti "beni merce") delle imprese; per gli edifici locati a canone agevolato è all'8,6 per mille; per le abitazioni concesse in uso gratuito ai parenti di primo grado viene ridotta all'8,6 per mille; per le aree edificabili (su cui nel 2012 fu operata una riduzione dei valori del 20%) è al 10,6%; per i terreni agricoli è al 10,6%.Per quanto riguarda la nuova TASI, l'aliquota è fissata al 3,3 per mille per le abitazioni principali, all'1 per mille per i fabbricati rurali ad uso strumentale, al 3,3 per mille per le abitazioni invendute delle imprese di costruzioni. Le scadenze per versare il tributo quest'anno sono al 16 ottobre ed al 16 dicembre. Per le abitazioni principali abbiamo voluto applicare detrazioni usando un criterio che corrispondesse il più possibile alla reale situazione economica delle famiglie, ben sapendo che ogni metodo è perfettibile ma che quello dell'ISEE è il più vicino alla realtà. E ciò proprio per ottenere un sistema il più equo possibile: quello cioè in cui chi più ha, più contribuisce. Così abbiamo proposto che fino ad una ISEE di 7.500 euro la detrazione copra in toto il tributo dovuto, poi tra i 7.500 ed i 37.500 di ISEE abbiamo individuato 60 scaglioni con ampiezza di 500 euro ognuno, ai quali corrispondono detrazioni che vanno da un massimo di 360 euro ad un minimo di 6 euro; inoltre, è prevista una ulteriore detrazione di 50 euro per ogni figlio di età non superiore ai 26 anni a partire dal terzo. I cittadini che si avvarranno delle detrazioni dovranno comunicarlo al Comune entro il 16 dicembre. Come ormai ampiamente noto, infine, il Comune consegnerà, per i doverosi controlli,  le ISEE alla Guardia di Finanza, con la quale da tempo si è instaurata una proficua collaborazione nell'interesse della collettività.Secondo le nostre stime, su circa 30.500 famiglie che a Cesena sono proprietarie dell'abitazione principale, circa 5.000 potranno non pagare il tributo (perché sotto la soglia di esenzione o perché il dovuto viene coperto integralmente dalla detrazione); circa 17.500 potranno pagare la TASI con qualche detrazione e circa 8.000 famiglie dovranno pagare la TASI senza alcuna detrazione. Questa applicazione della TASI e delle detrazioni in base all'ISEE corrisponde, per quanto possibile, ad un criterio di equità, nell'ambito delle norme vigenti.Venendo all'addizionale, in considerazione del fatto che la stessa si può differenziare solamente in base agli scaglioni di reddito stabiliti dalla legge statale ai fini dell'IRPEF, la proposta è di mantenere la soglia di esenzione a 10.000 euro di reddito e di applicare aliquote crescenti per scaglioni nel modo seguente:

 


Questa rimodulazione fa sì che fino ai 28.000 euro di reddito non vi siano aumenti, salvaguardando così il 76,8% dei cesenati; l'aumento sarà quindi per 12.776 contribuenti e, di questi, solo 2.765, nella fascia oltre i 55.000 euro di reddito, saranno toccati dagli aumenti maggiori. Questa applicazione dell'addizionale IRPEF corrisponde per noi al criterio della solidarietà.
Inoltre la Giunta ha anche approvato le tariffe, il regolamento e le scadenze che disciplinano la nuova TARI, la tassa sui rifiuti (nel 2013 la TARES). In tal caso il criterio seguito è stato quello di mantenere le stesse modalità e gli stessi sconti, riducendone i costi del servizio e le spese di gestione.
Riassumendo, le scelte politiche di fondo del Bilancio 2014 si ispirano all'equità ed alla solidarietà, mantenendo l'impianto attuale dell'IMU, introducendo la TASI con detrazioni in base all'ISEE, rimodulando l'addizionale IRPEF per scaglioni di reddito. Guardando al futuro, le entrate serviranno per avere maggiori risorse per persone e famiglie, per sviluppo e lavoro, per la qualità della vita.   
Cordiali saluti. 

Il Sindaco
Paolo Lucchi

Il Vice Sindaco
Carlo Battistini

 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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