Conferenza: "Paura della donna, violenza e trauma in una società in crisi"
Sabato 05 aprile 2014 ore 9:00
AULA MAGNA DEL CAMPUS DI CESENA ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA.
PIAZZALE SANGUINETTI,180 D CESENA
I cambiamenti sociali ed economici del secolo scorso, in particolare a partire dal dopoguerra, il boom economico e il lavoro fuori casa delle donne, hanno contribuito a creare le basi per la nascita di una maggiore consapevolezza di una pari dignità fra uomini e donne. Ma le discriminazioni sul lavoro, le quotidiane violenze sociali e famigliari, di cui la cronaca ci informa quotidianamente, sono lo specchio di un cammino tutt'altro che concluso.
Oggigiorno si sta verificando un fenomeno allarmante e molto diffuso che riguarda una serie crescente di orrori che si consumano dentro l'apparente normalità delle famiglie, l'uccisione quotidiana di donne da parte di padri, di mariti e fidanzati che non vogliono riconoscere alla donna la libertà di auto-determinazione sulla propria vita.
Dietro il muro di omertà innalzato dai familiari e dalle vittime educate all'acquiescenza, la società esterna non sa e non vuole penetrare.
Nelle famiglie e nelle coppie possono manifestarsi forme di aggressività molto diverse, ma non meno distruttive. In alcune l'avvelenamento è subdolo e quotidiano.
Piccole iniezioni quotidiane di veleno, dette senza apparente aggressività, ma come innocue constatazioni ironiche, che riducono la povera donna alla larva di se stessa, mentre il marito- sanguisuga, nutrito dal sangue della sua vittima (che lui non molla), é sempre più tronfio e sicuro di sé. In questo caso, il sano patrimonio narcisistico della vittima viene svuotato goccia a goccia, senza attacchi frontali, che sarebbero ben più riconoscibili.
Altra violenza sono le botte, la segregazione, la violenza sessuale, le minacce: lì la violenza è manifesta, ma la paura è altrettanto forte, e fa da collante alla relazione.
La psicoanalisi chiarisce come l'origine profonda di molte violenze maschili si possa trovare nella vendetta per l'antica dipendenza dalla madre, per le ferite all'amor proprio vissute nell'infanzia, per le violenze a propria volta subite dall'ambiente originario e dai nonni e genitori in una trasmissione negativa e non elaborata dei traumi. L'uccisione della donna svela l'incapacità dell'uomo: parente, genitore, marito ecc. di tollerare un sano livello di separatezza dall'altro, dove il bisogno di controllare con la superiorità fisica, fino all'uccisione, serve a negare la propria, enorme, debolezza e dipendenza.
L'altro non può e non deve vivere la propria vita, non può esistere come persona separata con i propri desideri e pensieri, ma deve limitarsi a corrispondere ai bisogni prepotenti dell'uomo diversamente dallo stato di necessità di quando si è piccoli e di come farebbe una madre con il proprio piccolo. La rottura della "bolla", che può nascere anche da un'emancipazione lavorativa della donna, dalla nascita dei figli, può attivare angosce primitive di abbandono, d'impotenza vissuti di tradimento, sentiti come intollerabili.
Riconoscere, non senza dolore, la violenza subita e la propria parte violenta sono un primo passo verso la "guarigione".
Vi è la necessità "sociale" di proteggere e aiutare le vittime di violenze e, quando è possibile, aiutare l'aggressore stesso, dando protezione e comprensione all'uno e contenimento e strumenti di elaborazione all'altro.
E' un dovere e una necessità riconoscere che la violenza quotidiana dilagante venga vista e fermata (e neutralizzata) per non colludere anche noi, come spesso fanno le vittime di violenza, subendo spettatori impotenti o, peggio ancora, guardando da un'altra parte.
Tale evento organizzato dalla SIPsA-COIRAG (Società Italiana di Psicodramma Analitico- Confederazione di Organizzazioni Italiane per la Ricerca Analitica sui gruppi) in collaborazione con la CODACONS di Bologna si propone, attraverso l'ausilio di esperti professionisti del campo psicologico, di creare uno spazio di pensiero dove si possa riflettere e comprendere le complesse dinamiche psichiche coinvolte in una relazione sado-masochistica.
Tale Conferenza ha lo scopo quindi di fornire al pubblico una maggiore consapevolezza e strumenti base per poter riconoscere in tempo o fronteggiare le cosiddette relazioni "pericolose".
L'evento è patrocinato dal Comune di Cesena, dal Dipartimento di Psicologia Alma Mater Studiorum Università di Bologna, dalla Scuola di Specializzazione COIRAG sede di Padova. Gli sponsor sono: tipografia Dot Print, Cinema Eliseo, Libreria Mondadori.
L'ingresso è libero.
PROGRAMMA
09.00: Accoglienza dei partecipanti
CHAIR: Dott.ssa Cinzia Carnevali ( Psicoanalista SPI, Membro Didatta SIPsa-COIRAG)
09.15: Saluti delle Istituzioni
Dott.ssa Maria Elena Baredi (Assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura del Comune di Cesena), Avv. Bruno Barbieri (Vicepresidente Codacons)
09.45: Dott.ssa Amalia Giuffrida (Psicoanalista SPI con funzione di Training)
"Narcisismo Femminile e paura della donna (la questione femminile)"
10.45: Pausa caffè
11.00: Prof.ssa Fiorella Giusberti (Professore Ordinario di Psicologia Giuridica Alma
Mater Studiorum, Università di Bologna)
"Violenza sulle donne: una prospettiva psico-giuridica"
11.30: Avv. Teresa Lagreca (Avvocato del foro di Rimini)
"Stalking e femminicidio: quale tutela?"
12.00: Dott.ssa Sonia Saponi (Psicoterapeuta SIPsA - Coirag)
"Dalla paura al coraggio" e Lettura di alcune riflessioni scritte dal gruppo SIPsA di
Rimini.
12.30: Discussione con i partecipanti.
Chiusura dei lavori.
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ORGANIZZAZIONE
Dott. Mirella Montemurro, Psicologa - Psicoterapeuta SIPsA
cell. 3471085999
email: mirellamontemurro@gmail.com
Data Ultima Modifica:
07 Ottobre 2016
Data di Pubblicazione:
20 Marzo 2014
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