Con l'incertezza non si chiudono i bilanci: è questo l'ammonimento che arriva dal presidente Confcommercio Augusto Patrignani, che segnala la difficoltà delle imprese a fare i loro bilanci, senza un quadro preciso della tassazione a cui saranno soggette.
Concordiamo pienamente.
E' proprio a causa delle troppe incertezze ancora in campo che non abbiamo ancora potuto predisporre il bilancio 2014. E, d'altro canto, ci chiediamo come avrebbe potuto, a sua volta, il Comune definire il proprio bilancio (che come abbiamo visto, influisce su tutti i bilanci: quelli delle imprese, certo, ma anche delle famiglie) senza conoscere quali saranno le modifiche alla tassazione locale. E davvero, avremmo fatto un buon servizio ai cittadini e alle imprese cesenati predisponendo in fretta e furia il nuovo regolamento comunale dei tributi, necessario con l'introduzione della Iuc, senza aver il quadro completo della situazione e senza la dovuta ponderazione?
Meno di due settimane fa, scrivendo ai consiglieri comunali per illustrare i motivi della scelta che abbiamo compiuto, e che reputiamo realistica e oculata, sottolineavamo come si trovasse nelle nostre stesse condizioni la maggior parte dei Comuni italiani. La riprova è arrivata pochi giorni dopo: il 6 febbraio la Conferenza Stato-città ha deciso per i Comuni il differimento al 30 aprile per la chiusura dei bilanci di previsione 2014, modificando la precedente scadenza, fissata al 28 del mese di febbraio. La decisione è stata presa proprio in virtù della mancanza di elementi certi riguardo alla risorse in entrata per i Comuni.
Per quanto ci riguarda, è da novembre che segnaliamo questa situazione di stallo e sollecitiamo interventi chiari e decisi per uscirne. Finora non sono arrivate risposte e temiamo che l'attuale crisi di Governo non contribuirà ad accelerare i tempi.
Il Sindaco di Cesena
Paolo Lucchi
Ufficio stampa
Federica Bianchi