Il canone si deve e si vede" recita lo slogan della pubblicità in onda questi giorni sulle reti Rai, che si presentano come "la più ampia offerta in chiaro d'Europa".
Il problema che, almeno a Cesena, non tutti gli utenti della televisione pubblica possono beneficiare di questa offerta nella sua interezza: ci sono intere zone di Ponte Abbadesse, Calisese, Borello che - soprattutto dopo l'avvento del digitale - non riescono a ricevere adeguatamente tutti i canali.
E così, alla vigilia della scadenza del canone, il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi ha preso nuovamente carta e penna e ha scritto alla presidente della Rai Anna Maria Tarantola per sottoporre il problema alla sua attenzione, dopo aver rivolto più volte la stessa segnalazione al suo predecessore Paolo Garimberti. "Già nelle comunicazioni inviate all'allora Presidente Garimberti - scrive il Sindaco - ricordavo che difficoltà si riscontravano anche con altre emittenti, ma che ritenevo doveroso fosse garantita ai cittadini la fruizione innanzitutto del servizio pubblico televisivo in tutta la sua completezza".
"In questi giorni - prosegue la lettera - i cittadini di Cesena interessati da queste difficoltà sono chiamati a pagare il canone RAI per un servizio di cui non possono in realtà usufruire adeguatamente e io, come Sindaco, non posso che condividere le loro proteste e ribadire la necessità che ad essi sia assicurata la fruizione effettiva del servizio. Sono pertanto a rinnovare a Lei la richiesta di avere notizie in merito a quanto Rai ha fatto e intende fare in proposito per assicurare il diritto dei cittadini di Cesena di ricevere il servizio radiotelevisivo pubblico".
La stessa lettera è stata inviata, per conoscenza, alla Senatrice Laura Bianconi e agli onorevoli Enzo Lattuca e Sandro Gozi, per sensibilizzarli al problema, ed è stata girata al Presidente del quartiere Cesuola che proprio questa mattina era tornato a segnalare le difficoltà di ricezione dei residenti della zona.
Ufficio stampa
Federica Bianchi