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Giornata della Memoria 2014

23 gennaio, palazzo del Ridotto

 Giornata della Memoria 2014
DONNE NELLA SHOAH
 
un progetto del Comune di Cesena, Assessorato alla Pubblica Istruzione e Cultura
 

con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Forlì-Cesena, MEB Museo Ebraico di Bologna, Fondazione Arte Storia e Cultura Ebraica  e Comunità Ebraica di Casale Monferrato, Museo e Comunità Ebraica di Genova
 

in collaborazione con Maria Grazia Melandri - L'Immagine Arte Contemporanea
 
Vittime della persecuzione e dello sterminio nazisti furono sia uomini sia donne, in particolare ebrei.
Tuttavia, le donne furono spesso soggette ad una persecuzione eccezionalmente brutale: interi campi, così come speciali aree all'interno di altri campi di concentramento, furono destinati specificatamente alle donne, che non vennero risparmiate dalle uccisioni di massa condotte dai nazisti e dai loro collaboratori.
Nei ghetti, così come nei campi di concentramento, i nazisti selezionavano le donne per inviarle a lavori forzati che spesso ne causavano la morte. Inoltre, medici e ricercatori nazisti frequentemente usarono donne ebree e Rom per esperimenti sulla sterilizzazione e per altre pratiche disumane di ricerca, contrarie a qualunque etica. 
 
Molte, rinchiuse nei campi di concentramento crearono gruppi di mutua assistenza che permetteva loro di sopravvivere grazie allo scambio di informazioni, di cibo e di vestiario.
Altre donne furono in grado di salvarsi perché le SS le trasferirono nei reparti destinati al rammendo degli abiti, nelle cucine, nelle lavanderie o nei servizi di pulizia. Alcune, furono leader o membri di organizzazioni della Resistenza nei campi di concentramento .
Milioni furono le donne perseguitate e uccise durante la shoah, per il loro credo politico o religioso, oppure per il posto da loro occupato nella gerarchia razzista teorizzata dal Nazismo.
 

Giovedì 23 gennaio 2014 - ore  9.00

Sala Conferenze Palazzo del Ridotto (1°piano), piazza Almerici - Cesena
Incontro con gli studenti delle classi di Cesena e con la cittadinanza
 

Interverranno:
 
Daniela Padoan - Scrittrice, Saggista

 
Margherita Levo Rosenberg - Artista

 
Paolo Lucchi - Sindaco di Cesena
 
Elena Baredi - Assessore ai Servizi Culturali e Pubblica Istruzione
 

Durante il tavolo-incontro, proiezione del documentario "La Shoah delle Donne"
di Daniela Padoan.
A seguire: visita alla mostra "Passaggio Segreto" presso la Galleria Comunale Pescheria con introduzione dell'Artista.
 

 Info: Ufficio Pubblica Istruzione, tel. 0547.356320
 

 

Daniela Padoan,  scrittrice e saggista.
I suoi principali argomenti di ricerca, indagati tramite libri, documentari e interviste, sono la testimonianza della Shoah e la resistenza femminile ai regimi, dall'Argentina al Ruanda.
Nel 2003 ha pubblicato per Bompiani il libro "Come una rana d'inverno. Conversazioni con tre donne sopravvissute ad Auschwitz", incentrato sulla testimonianza di Goti Bauer, Liliana Segre e Giuliana Tedeschi, tra le maggiori testimoni italiane della Shoah.
Sugli stessi argomenti, ha realizzato il documentario "La Shoah delle donne", in onda per Rai3 nel Giorno della memoria 2007 (Doc3-Documentario d'autore), e il documentario "Dalle leggi razziali alla Shoah", in onda nel 2008 per La Grande Storia di Rai3.
Sull'argomento della testimonianza, Padoan è tornata con il saggio "La costruzione della testimonianza tra storia e letteratura", raccolto nel volume"Essere donne nei lager",(a cura di A. Chiappano, Giuntina 2009) e con "Il paradosso del testimone", un numero della "Rivista di estetica" (n. 45, 3/2010 anno L, Rosenberg & Sellier) dedicato alla difficile posizione del testimone della Shoah.
Il suo ultimo libro, scritto a due voci con Luigi Luca Cavalli-Sforza - tra gli studiosi più autorevoli nel campo della genetica delle popolazioni e delle migrazioni umane - è "Razzismo e noismo. Le declinazioni del noi e l'esclusione dell'altro", Einaudi 2013.
 

Margherita Levo Rosenberg

Un fare arte, il suo, che ha radici nell'adolescenza, andando ad arricchirsi sempre più di consapevolezza fino agli inizi degli anni Novanta, la cui pratica diventa elemento vitale.
 

L'artista piemontese indaga sulle potenzialità espressive di materiali diversi dai canonici dell'arte visiva, elementi quasi sempre di recupero, come plastiche colorate, acetati, pellicole radiografiche, rete metallica o elementi naturali, facendo loro acquisire nuova forma di vita; installazioni, attraverso le quali si esprime con la forza dell'ironia e nel gioco dell'ambiguità.
 

Dopo gli studi in psichiatria, trova nell'arte un territorio privilegiato di comunicazione fra l'essere umano e il mondo, che va ad approfondire anche come arte terapeuta attraverso il linguaggio visuale.               Arte come strumento di ricerca di significati, arte alla ricerca delle relazioni fra le cose, fra gli stati d'animo e le funzionalità estetiche, simboliche, concettuali.
 

Innumerevoli le pubblicazioni che la riguardano sia in riviste d'arte italiane e straniere sia in cataloghi che hanno accompagnato le numerose esposizioni nazionali ed internazionali, in spazi pubblici museali e in gallerie private, toccando città come Colonia, Roma, Firenze, Lubiana, Samotrace in Grecia, Tel Aviv e Holon in Israele, Lecce, Genova, Saarijärvi in Finlandia, solo per citarne alcune, entrando così a far parte di importanti collezioni, museali e private, in varie parti del mondo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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