Le imprese produttrici di biciclette sono nel mirino dei ladri, che non sono certo quelli raccontati nel film di De Sica, ma criminali organizzati che compiono furti di grandi proporzioni, per poi rivendere la merce trafugata anche sui mercati esteri. Il fenomeno ha proporzioni rilevanti: si calcola che a livello nazionale siano trafugate in questo modo circa 300.000 biciclette all'anno, con un danno stimato per l'economia italiana di circa 150 milioni di euro, tra mancati introiti per le imprese e transazioni in nero. Una situazione che si rispecchia, purtroppo, a Cesena, dove praticamente tutte le aziende produttrici e i rivenditori attivi sul territorio hanno subito furti negli ultimi tempi, in qualche caso ripetutamente. Sono solo alcune delle indicazioni emerse nel corso della riunione svoltasi oggi pomeriggio a Palazzo Albornoz, che ha riunito intorno al tavolo, accanto al Sindaco Paolo Lucchi e all'Assessore per le Sicurezze Ivan Piraccini, rappresentanti di Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale e dodici imprenditori del settore ciclistico.
L'incontro, richiesto proprio da questi ultimi per fare il punto della situazione ed evidenziare le possibili misure per arginare il fenomeno, arriva dopo le iniziative già assunte dal Sindaco (che nei mesi scorsi si era mosso per sensibilizzare la Prefettura su questo problema), e può essere considerato propedeutico alla riunione del Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico, che si riunirà nella mattinata di giovedì 19 dicembre e nel corso del quale il Sindaco porterà la questione all'attenzione del Prefetto.
Gli imprenditori, ricordando le decine di furti messi a segno nei loro confronti negli ultimi anni (per un valore complessivo di diversi milioni di euro), hanno posto l'accento sulle modalità di esecuzione - sovente rapidissima, tanto da rendere inefficaci gli stessi sistemi di sorveglianza - e sui canali di smercio della refurtiva, che sempre più spesso passa da internet, segnalando anche l'aumento dei furti di biciclette di alta qualità anche nelle abitazioni private. Tutti elementi che fanno pensare non a episodi casuali, ma a un sistema ben orchestrato, per smantellare il quale serve non solo il pur indispensabile controllo del territorio, ma un'attività di intelligence mirata. A seguire attentamente la situazione anche l'onorevole Lattuca che a fine novembre ha presentato un'interrogazione al Ministro dell'Interno Angelino Alfano per capire se il governo è informato della situazione e soprattutto per chiedere quali azioni il Ministero intenda mettere in campo per contrastare questo fenomeno. Impossibilitato a partecipare all'incontro odierno perchè impegnato a Roma per l'esame della legge di stabilità, il deputato cesenate ha comunicato al Sindaco disponibilità a partecipare ad altri incontri che si riterranno necessari sul tema e la completa volontà di raccogliere suggerimenti e idee per intraprendere eventuali ulteriori attività parlamentari sull' argomento.
Ufficio stampa
Federica Bianchi