testata per la stampa della pagina

"Il DG dell'Ausl unica della Romagna dovrà essere nominato con criteri di merito e procedure trasparenti"

Il Sindaco Lucchi risponde al capogruppo dei Liberaldemocratici Di Placido

"Il nuovo Direttore Generale dell'Ausl di Romagna dovrà essere nominato con procedure trasparenti e, naturalmente, criteri di merito". A ribadirlo è stato il Sindaco Paolo Lucchi nella seduta odierna del Consiglio Comunale, rispondendo all'interpellanza urgente presentata dal Capogruppo Liberaldemocratici per Cesena Luigi Di Placido non appena, nei giorni scorsi, erano cominciate a circolare voci sulla possibile tripletta, secondo le quali l'attuale direttore generale di Ravenna Andrea Des Dorides sarebbe il futuro direttore generale,  mentre l'attuale direttore generale di Forlì Giulietta Capocasa veniva indicata come direttore amministrativo e  l'attuale direttore generale di Rimini Marcello Tonini come direttore sanitario.
Nella sua interpellanza, Di Placido chiedeva lumi su questa 'fuga in avanti' ed esprimeva il timore che ciò finisse per pregiudicare negativamente un percorso appena iniziato, rimettendo in campo rivendicazioni, vecchie polemiche, logiche di campanile. "Si rischia di far morire  appena nato - sottolineava il Capogruppo dei Liberaldemocratici - un grande progetto, che dovrebbe segnare il fondamentale punto di partenza per una visione dei nostri territori in chiave di area vasta, oggi sanitaria e domani includente altri importanti aspetti dell'area romagnola. D'altra parte, ci pareva che ci fosse stato l'accordo di tutti sulla necessità di individuare un Direttore Generale che brillasse per competenza e fosse fuori dai giochi che hanno animato la sanità romagnola fino ad oggi".
Nella sua risposta, il Sindaco Lucchi ha riaffermato quanto anticipato nei giorni scorsi, rimarcando che le voci finora circolate sono prive di fondamento, soprattutto perché non corrispondono né a quanto prevede la Legge regionale, né a quanto concordato dal Tavolo di coordinamento politico-strategico, composto dai Presidenti delle attuali Conferenze territoriali sociali e sanitarie, dai Sindaci di Forlì, Ravenna, Rimini e Cesena e dai Presidenti delle tre province romagnole.
Il Capogruppo Di Placido si è dichiarato soddisfatto della risposta ricevuta, sottolineando di condividere la necessità di un lavoro comune per dar vita al nuovo assetto della sanità romagnola.
 
Di seguito il testo completo della risposta fornita dal Sindaco al Capogruppo Di Placido
 
Caro Capogruppo Di Placido,
era purtroppo prevedibile che, subito dopo l'approvazione della legge regionale per l'istituzione dell'Ausl unica della Romagna - avvenuta lo scorso 19 novembre - si cominciasse con il toto-nomine.
Ma è abbastanza sorprendente che ciò sia avvenuto con tanta rapidità, e che abbia immediatamente iniziato a circolare - sui principali mezzi di comunicazione - la terna di nomi per i tre principali ruoli dirigenziali della nuova Azienda.
E' anche comprensibile che, di fronte a queste voci, ci sia stato chi ha chiesto subito delucidazioni e chiarimenti.
Ed anzi io la ringrazio per essersene fatto carico, poiché questo mi consente di provare a chiarire la situazione anche in modo formale in Consiglio comunale come, a dire il vero, già nei giorni scorsi le avevo anticipato.
Senza nulla togliere alle capacità ed ai meriti dei tre professionisti tirati in ballo dalle anticipazioni di stampa  credo sia opportuno bloccare sul nascere queste illazioni.
E non tanto perché, di fatto, si tratta di un puro esercizio di fantasia,  ma perché queste ipotesi non rispondono né a quanto prevede la Legge regionale, né a quanto concordato dal Tavolo di coordinamento politico-strategico, composto dai Presidenti delle attuali Conferenze territoriali sociali e sanitarie, dai Sindaci di Forlì, Ravenna, Rimini e Cesena e dai Presidenti delle tre province romagnole.
Spiego perché.
Innanzi tutto, occorre ricordare che la legge di costituzione dell'Ausl della Romagna prevede che la proposta per il Direttore Generale sia formulata dalla Regione e che la nomina avvenga solo dopo il parere dell'Ufficio di Presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria che - secondo quanto votato all'unanimità dai sindaci romagnoli lo scorso 18 novembre - dovrà esprimersi su questo punto secondo il principio di collegialità.
Ciò significa, quindi, che sono necessari voti favorevoli pari all'85% della popolazione residente avente diritto, più l'assenso delle tre Province.
In sostanza, quindi, è prevista una forma di ampia condivisione (che sfiora quasi l'unanimità, stante la rappresentanza "pesata" delle singole Conferenze territoriali sociali e sanitarie attuali, mi permetta di notarlo) e di trasparenza, utile a bloccare sul nascere ipotesi partorite in modo non conforme ai percorsi ufficiali già formalizzati.
Inoltre, vale la pena di sottolineare che toccherà al Direttore Generale nominato, selezionare le figure dirigenziali che lo affiancheranno. Come sempre è accaduto sino ad ora in Emilia-Romagna e come, non ho dubbi, accadrà a breve anche per l'Azienda sanitaria unica della Romagna.
E' evidente, quindi, come in questa fase qualsiasi ipotesi, ed in particolare quelle su Direttore Sanitario e Amministrativo sia decisamente prematura ed anche poco utile.
In ogni caso è bene che, già in questa fase, io confermi di appartenere alla ampia scuola di pensiero (palesatasi e rafforzatasi in questi giorni con precise prese di posizione da parte di alcuni autorevoli colleghi) di coloro che ritengono inopportuno che uno degli attuali Direttori Generali delle Ausl romagnole, divenga il Direttore Generale della nuova Azienda unica.
Considerato, dunque, che queste linee di principio sono  note a tutti gli enti coinvolti, credo che nessuno avrà difficoltà ad attenervisi.
Per quanto mi riguarda, infine, confermo anche in questa occasione, così come già affermato a più riprese, che il nuovo Direttore Generale dell'Ausl di Romagna dovrà essere nominato con procedure trasparenti e, naturalmente, criteri di merito, utili a dare le massime garanzie di professionalità e capacità ai cittadini cesenati e romagnoli.

 

 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Chiudi la versione stampabile della pagina e ritorna al sito