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Il Sindaco e il Vicesindaco scrivono al Presidente del Consiglio

"L'attuale incertezza normativa rende difficile anche chiudere il bilancio. Abbiamo bisogno di avere presto indicazioni chiare che non penalizzino i Comuni per provare a tornare alla normalità"

Gentile Presidente del Consiglio,
Le scriviamo per segnalarLe le grandi difficoltà in cui ci troviamo a svolgere il nostro ruolo di amministratori pro tempore del Comune di Cesena e la nostra preoccupazione per il quadro incerto in cui siamo costretti a muoverci. A Cesena, da lungo tempo, consideriamo la stesura del bilancio di previsione come il momento principale di confronto con le forze politiche, sociali, economiche, i cittadini per delineare insieme gli obiettivi da raggiungere: servizi da erogare, nuove opere per migliorare la città, iniziative da portare avanti...
Per questo, eravamo abituati ad avviare la riflessione fin dall'estate, per avere la possibilità di  elaborare nei tempi dovuti - cioè entro il 31 dicembre - una proposta di bilancio che tenesse conto di quanto scaturito nel percorso di confronto.
 Ma oggi, a poco più di un mese dalla fine dell'anno, non solo non abbiamo elementi certi su cui avviare qualsiasi tipo di discussione, ma ci ritroviamo ogni giorno a dover cercare con ansia sui giornali economici anticipazioni e indizi per capire come saranno risolti i nodi ancora presenti per quel che riguarda il 2013 - neppure ora sappiamo come sarà rimborsata ai Comuni la seconda rata Imu legata all'abolizione del tributo per l'abitazione principale - e cosa prevederà la prossima legge di stabilità per gli enti locali.
Siamo ben consapevoli che il nostro Paese sta attraversando una fase particolarmente delicata e difficile. Pure siamo convinti che i Comuni abbiano già dato un contributo importante per cercare di uscire da questa situazione, se è vero - come indica l'Anci - che essi rappresentano il 7,6% del totale della spesa pubblica e solo il 2,5% del debito totale del Paese (e ricordando, comunque, che in questo caso si tratta di debiti contratti per investimenti), e crediamo che meritino di essere messi nelle condizioni di svolgere al meglio la loro attività al servizio dei cittadini.
Per attenerci a quello che conosciamo direttamente, in questi anni il Comune di Cesena ha seguito una gestione virtuosa: abbiamo rispettato sempre i parametri del Patto di Stabilità; dal 2008 al 2012 il nostro indebitamento è diminuito del 40% passando da quasi 52 milioni a 32 milioni di euro; e per il 2013 la previsione è di scendere ulteriormente a 25.3 milioni di euro. L'altra faccia della medaglia è che, di conseguenza, anche gli investimenti si sono contratti: siamo passati dai 25,5 milioni del 2008 ai 12 milioni del 2012, e lo scorso anno tutti gli investimenti sono stati frutto di autofinanziamento o contributi in conto capitale. Al tempo stesso ci siamo impegnati strenuamente per mantenere inalterati (e rafforzare, in più casi) i servizi che noi chiamiamo 'identitari', quelli cioè - come la scuola e il welfare - che riteniamo fondamentali per la tenuta della nostra comunità, specialmente in questa lunga crisi, che sta mettendo a dura prova la maggior parte delle famiglie. E, impostando una politica di controlli puntuali per garantire la maggiore equità possibile, siamo riusciti a mantenere ferma al 0,4 % (ormai da molti anni) l'aliquota dell'addizionale Irpef, che è fra le più basse nella nostra regione, mentre anche per l'Imu sulla prima casa avevamo confermato l'aliquota base dello 0,4 per mille.
Cosa accadrà il prossimo anno? Molti dei nostri concittadini ce lo chiedono, ma non siamo in grado di rispondere. E se non ci riusciamo noi, che possiamo contare su una situazione solida e una gestione oculata, non osiamo pensare in quali difficoltà si trovino tanti altri Comuni già ora in affanno, come dimostra l'alto numero di quelli che ancora nelle ultime settimane hanno deciso di innalzare l'aliquota dell'addizionale Irpef. Una decisione che noi siamo riusciti per fortuna ad evitare, e che vorremmo confermare anche per il futuro (anzi, le confessiamo che vorremmo provare nei prossimi anni a ridurre almeno un poco la pressione fiscale).
A Cesena, come nel resto d'Italia, abbiamo bisogno di certezze e di misure che ci consentano di sostenere i nostri concittadini.
Un contributo importante in questa direzione potrebbe arrivare dall'accoglimento delle proposte recentemente avanzate dall'Anci, a cominciare dalla richiesta di apportare modifiche al Patto di Stabilità; di modulare l'annunciata service tax in modo da garantire ai Comuni una imposta equa, sostenibile, congrua rispetto al gettito del 2013; di rivedere le modalità di costituzione e i criteri di riparto del Fondo di Solidarietà; di allentare i limiti posti dalla legge alla possibilità di contrarre mutui per investimenti; di rilanciare il percorso del federalismo fiscale.
Invece, allo stato attuale delle cose, non siamo certi neppure di poter approvare il bilancio entro il 31 dicembre, come abbiamo sempre fatto fino a due anni fa. E questo, come Lei ben sa, non si tradurrebbe in un semplice ritardo burocratico, ma implicherebbe ulteriori problemi per la città.
Per questo ci auguriamo che dal Governo arrivino in tempi veloci  risposte chiare e definitive, per provare a tornare alla normalità di cui tutti abbiamo bisogno.
 
 
Il Sindaco di Cesena
Paolo Lucchi
Il Vicesindaco di Cesena
Carlo Battistini 
 

 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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