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La chiusura del sottopasso dello Stadio costringe a una passeggiata fuori programma i tifosi cesenati dopo la partita

Sono stati motivi di ordine pubblico a determinare la chiusura del sottopasso pedonale dello Stadio, al termine della partita Cesena-Pescara, e a costringere così i tifosi cesenati a compiere un lungo giro a piedi per recuperare l'auto parcheggiata al Montefiore.
Un provvedimento apparso incomprensibile, e che ha indotto qualcuno a rivolgersi direttamente al Sindaco per segnalare il disagio, nel timore che fosse una prassi destinata a ripetersi per tutto il campionato.

"In realtà - spiegano  il Sindaco Paolo Lucchi e l'Assessore alle Sicurezze Ivan Piraccini, rispondendo ai cittadini -   ci è stato confermato che si è trattato di una soluzione d'emergenza, adottata per far fronte alle intemperanze dei tifosi pescaresi. Al momento dell'uscita dallo Stadio, mentre i primi supporter cesenati stavano imboccando il sottopasso, gli ospiti - che si trovavano sul lato opposto della strada - hanno iniziato a bersagliarli con il tiro di oggetti. In un primo momento le forze dell'ordine hanno organizzato un servizio di scorta per accompagnare al parcheggio i tifosi bianconeri suddivisi in piccoli gruppi. Poi, però, dal momento che le intemperanze dei pescaresi stavano proseguendo, i responsabili dell'ordine pubblico hanno deciso di chiudere il sottopasso. Il blocco si è protratto per un breve lasso di tempo (circa 10 minuti), quello necessario per far defluire tutti i pescaresi. Ma è evidente che, nell'incertezza, molti che dovevano recuperare l'auto non hanno aspettato e si sono diretti sul percorso più lungo che passa dal viadotto Kennedy. Lo ripetiamo, è stato un provvedimento eccezionale, che  però potrebbe ripetersi (sempre per una decina di minuti) in occasione dell'arrivo di altre tifoserie molto numerose. Nel caso, gli organi di Pubblica Sicurezza lo segnaleranno in anticipo attraverso la stampa".

 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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