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Otto agosto "Giornata Nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo"

 
L'8 agosto si celebra la "Giornata Nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel Mondo", istituita nel 2002 e il Comune di Cesena, aderendo all'invito della Prefettura, ricorderà questa ricorrenza esponendo la bandiera a mezz'asta.
La data dell'8 agosto non è stata scelta a caso. In questo giorno, infatti, cade l'anniversario della tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove  l'otto agosto 1956 nella miniera di carbone "Bois de Cazier", si verificò uno dei più tragici incidenti sul lavoro di cui si ha memoria recente. Nella corsa di risalita alla superficie, una gabbia per il trasporto dei carrelli tranciò i fili della corrente elettrica e la condotta dell'olio. Le scintille innescarono il fuoco e si scatenò così una trappola mortale per i minatori che, nonostante i tempestivi soccorsi, non ebbero modo di risalire in superficie. Quel giorno morirono 263 lavoratori: di questi, ben 136 erano italiani, provenienti da ogni parte della penisola. Alcuni di loro erano emiliano romagnoli, e uno proveniva dal comprensorio cesenate: si tratta di Terzo Galinucci, originario di Mercato Saraceno.

 "Abbiamo accolto l'invito della Prefetto Erminia Rosa Cesari (che ringraziamo per la sollecitudine) - spiega il Sindaco Paolo Lucchi - nella consapevolezza che ancora oggi il tema del lavoro dei migranti è più che mai sentito. Lo è per i sempre più numerosi giovani italiani che stanno dando vita a una nuova ondata di emigrazione, certo diversa per condizioni e aspettative rispetto a quelle del passato, ma ugualmente bisognosa di sostegno e politiche attente. Lo è per i tanti stranieri che sono venuti a cercare migliori condizioni di vita in Italia, proprio come i nostri emigranti di un tempo. Il ricordo della tragedia di Marcinelle deve indurci a considerare, da un lato, l'impegno, necessario a qualsiasi latitudine, per la sicurezza sul lavoro, e dall'altro a riflettere sull'operato di tutti gli italiani che hanno lavorato e che tuttora lavorano all'estero, spesso però mantenendo solidissime radici nella nostra Romagna".

 

 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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