Nei primi cinque mesi del 2013 il numero complessivo degli accessi ai servizi sociali risulta in linea con l'andamento degli anni passati. Parrebbe un dato confortante, l'indizio che la crisi non ha acuito le situazioni di emergenza delle fasce più fragili. E invece non è così. Se si analizzano gli elementi che
determinano questo quadro, emergono due tendenze opposte, che insieme testimoniano una evidente criticità: da un lato diminuiscono gli accessi di anziani non autosufficienti, perché le famiglie hanno più tempo da dedicare alla loro cura e meno risorse economiche per sostenere i costi dei servizi; dall'altro, invece, aumentano le famiglie con problemi socio-economici, e in particolare
quelle che si trovano a fare i conti con una grave emergenza abitativa.
A fare il punto della situazione e a esprimere preoccupazione per lo scenario che ne emerge (il timore è che, se il trend si confermerà anche nei prossimi mesi, servano ulteriori risorse) sono il Sindaco Paolo Lucchi e l'Assessore alle Politiche per il benessere dei cittadini Simona Benedetti in una lettera inviata alla Presidente del Consiglio, ai Capigruppo e a tutti i Consiglieri comunali.
Di seguito il testo della lettera.
Il mantenimento della coesione sociale e del sistema di servizi a sostegno delle famiglie con maggiori fragilità ha sempre costituito per questa amministrazione un obiettivo prioritario, sostenuto da
politiche di bilancio coerenti. Un obiettivo al quale non intendiamo rinunciare.
Come abbiamo avuto modo di sottolineare anche lo scorso 26 giugno, in occasione della IV Commissione consiliare, convocata per il confronto sulla costruzione del "Programma attuativo 2013-2014 del Piano di zona distrettuale per la salute e il benessere sociale", l'andamento dei servizi e, soprattutto, il modificarsi dei bisogni espressi dalla cittadinanza, sono attività permanenti dell'Amministrazione, condivise costantemente con il sistema non-profit cittadino. Oggi, giunti ormai alla fine del primo semestre, siano nelle condizioni di esprimere, anche per l'anno in corso, alcune considerazioni e preoccupazioni.
L'accesso complessivo al sistema dei servizi è attualmente in linea di continuità con i dati del 2011. I nuovi accessi sono, cioè, bilanciati da contestuali dimissioni di utenti e famiglie che non si
ripresentano più perché in qualche modo hanno risolto o contenuto i loro problemi.
Questa rappresentazione di sostanziale equilibrio del sistema è, però, originata da due differenti e opposte tendenze che evocano un quadro di evidente criticità:
diminuiscono gli accessi di nuovi anziani con problemi di autosufficienza: le famiglie con anziani hanno più tempo a disposizione da dedicare alla cura e meno risorse economiche per sostenere i costi dei servizi, seppure convenzionati; aumentano gli accessi di famiglie con problemi socio-economici: nei primi 5 mesi del 2013 abbiamo aiutato economicamente 572 famiglie (in tutto il 2012 ne abbiamo aiutate 871, in tutto il 2011 ne abbiamo aiutate 815). Da rilevare come le famiglie
"nuove" aiutate economicamente per la prima volta nei primi 5 mesi del 2013 siano state 385 (420 in tutto il 2012).
Dettagliando meglio questa seconda istanza emerge che su 572 famiglie sostenute nei primi 5 mesi del 2013 dal punto di vista socio-economico:
301 sono state aiutate per problemi di grave emergenza abitativa (per gestire o per procastinare lo sfratto esecutivo. Tra 2010 e 2012 gli sfratti eseguiti sono quadruplicati e nei primi mesi dell'anno 2013 stiamo assistendo ad un ulteriore incremento; 43 per gravi problemi di marginalità sociale e reale pericolo di vita; 228 per necessità di altro genere: si tratta in prevalenza di aiuti alimentari o
per far fronte ai costi delle utenze domestiche.
E' importante rilevare come le 301 famiglie aiutate per grave emergenza abitativa e i 43 utenti che hanno gravi problemi di marginalità sociale assorbano circa il 70% delle risorse economiche disponibili per questo tipo di aiuti.
E' dunque necessario - e già urgente - valutare con attenzione l'andamento della spesa: dal punto di vista della sostenibilità economica, in rapporto alle risorse previste nel bilancio 2013, se il trend resta questo, entro la fine dell'anno è ipotizzabile lanecessità di dover fare ricorso a risorse ulteriori. Non crediamo saranno sufficienti le attente economie già attivate ed i risparmi in itinere, condivisi con continuità con tutti gli enti gestori, sia pubblici che privati, e le associazioni di volontariato. Considerato che i residui vincolati a cui era possibile fare ricorso gli anni precedenti (la continuità dei servizi nel 2012 - visti i tagli operati a fine anno - è stata garantita unicamente attraverso tali residui), nel 2013 non saranno più disponibili, siamo assai preoccupati di come riuscire a resistere, garantendo il sostegno alle famiglie.
Per questo, abbiamo ritenuto utile condividere la situazione, nella consapevolezza di come la necessità di garantire diritti e pari opportunità alle famiglie cesenati siano per noi tutti un obiettivo irrinunciabile, cui tendere insieme.
L'Assessore
Simona Benedetti
Il Sindaco
Paolo Lucchi
Ufficio stampa
Federica Bianchi