Ha preso il via questa mattina - nell'incontro, svoltosi a Pievesestina, con i Sindacati Cgil, Cisl, Uil della Romagna - l'esame della bozza di progetto di legge regionale per la costituzione dell'Azienda Sanitaria della Romagna. E credo di poter affermare, senza tema di smentita, che il confronto è partito con il piede giusto, in un clima positivo e propositivo, con valutazioni favorevoli sul lavoro svolto finora, e con la consapevolezza condivisa che tutti gli attori del territorio sono chiamati a dare il loro contributo fattivo per ridisegnare l'organizzazione del nostro sistema sanitario in modo da poter continuare ad assicurare ai romagnoli lo standard qualitativo e quantitativo dei servizi a tutela della loro salute e del loro diritto alla cura.
Ora si apre una fase di confronto a largo raggio, nell'ambito della quale sono già previsti quattro nuovi incontri con le organizzazioni sindacali del territorio, un primo incontro con i medici, a partire dagli Ordini professionali della Romagna, un incontro con le associazioni di impresa. Ma l'intento è di attivare il massimo coinvolgimento di tutto il territorio romagnolo per la definizione di un progetto che non solo coinvolge tutti, ma che è partito proprio da qui, dalla Romagna.
Mi preme, infatti, ricordare a chi si ostina a ripetere che si tratta di un 'diktat calato dall'alto' - come ha fatto ancora oggi il consigliere regionale pdl Luca Bartolini -, che il percorso per la costituzione di un'Azienda Sanitaria unica della Romagna è stato messo in moto da tutte le realtà romagnole quando, il 21 novembre scorso, i Sindaci e i Presidenti delle Conferenze Sociali e Sanitarie Territoriali di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini inviarono all'Assessore regionale Lusenti un corposo documento con la richiesta di attivarsi in questa direzione.
La bozza di progetto di legge che oggi siamo chiamati a valutare arriva in risposta a quella richiesta. Non solo: essa è frutto del lavoro svolto dal tavolo di coordinamento politico - strategico (composto dai Presidenti delle province, Sindaci dei Comuni capoluogo e dai Presidenti delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie coinvolte), istituito per definire gli obiettivi, i contenuti dello stesso Progetto di Legge, nonché il percorso da seguire per la sua implementazione.
Il cammino che abbiamo intrapreso è, certo, complesso e impegnativo, ma a spingerci in questa direzione non sono stati solo i motivi economici e la necessità di comprimere le spese. C'è anche la convinzione che attraverso il nuovo assetto si potranno razionalizzare risorse e servizi, migliorando l'offerta a disposizione dei cittadini.
Paolo Lucchi
Coordinatore dei Presidenti
delle Conferenze Territoriali Sociali e Sanitarie di Area Vasta Romagna
Ufficio stampa
Federica Bianchi