Sabato 23 marzo nel cortile della scuola elementare di Ronta si è riunita l'intera comunità del quartiere per festeggiare l'intitolazione della scuola ad Annalena Tonelli
La mite ed umile missionaria scriveva: "non sono, né voglio e né posso essere un maestro. Prendete di me ciò che vi aggrada e costruite il vostro personale edificio.....io non desidero altro che di essere gettata nelle fondamenta di qualcosa che cresce....."; con lei sono cresciuti immensi spazi di solidarietà ed azioni buone; ella non voleva essere un maestro ma ha donato un insegnamento di altruismo e dedizione verso cio' che non è solo materiale ma "bene" per tutti.
Mentre veniva scoperta la targa, i bambini hanno intonato l'inno di Mameli ed è seguita la benedizione del parroco Don Ettore. Insieme alle maestre erano presenti tanti genitori. E poi Giovanna Lucchi, responsabile di plesso, il dirigente Guglielmo Poggioli, il sindaco Lucchi, l'assessore Elena Baredi e il presidente del Quartiere Ravennate Fabio Pezzi:
«Annalena era innamorata di quello che faceva - ha ricordato il preside Poggioli - Si è messa a combattere con il suo sorriso e il suo sguardo di intesa, che porta il germe della speranza. Lei è un modello educativo ed è ancora presente con il suo modo di vivere»
Questa grande partecipazione è stata sottolineata anche dal Sindaco: «In questa scuola c'è un esempio vero di coinvolgimento. C'è un modello di società che funziona e, se esiste un pezzo di speranza, è qui tra queste persone che si impegnano le une per le altre».
I bambini hanno poi letto alcuni pensieri di Annalena e carichi di spinta positiva e di concretezza, dopo un anno di sperimentazione del Piedibus, hanno consegnato una lettera al Sindaco esprimendo il desiderio, nato nel corso dell'esperienza, di rendere il sottopasso di via Ravennate, sotto l'Autostrada, che congiunge il centro abitato con la scuola e che fa parte del tragitto che utilizzano tutte le mattine per andare a scuola, un luogo più accogliente e meno degradato.
Dal dialogo attivato dai genitori con il Quartiere è scaturita l'idea condivisa di realizzare degli interventi di cura e di trasformazione di questo spazio che, nel corso degli anni, a causa del suo marginale utilizzo, è stato sempre più abbandonato.
Attraverso questa attività di relazione, scambio e condivisione tra bambini, genitori, insegnanti e Quartiere, maturati nel corso dell'anno con l'avvio dei Piedibus, si è consolidata una rete educativa che intende prendersi cura della città.
Insieme, Quartiere, famiglie e genitori accompagnatori volontari, hanno individuato e definito gli interventi di cura e ripristino, dalle plafoniere per l'illuminazione notturna, alla pompa elettrica per lo scolo delle acque piovane, alla pulitura e riverniciatura e condiviso l'idea di rendere i bambini partecipi e attori della trasformazione del luogo con la consapevolezza che i loro bisogni e il loro punto di vista siano il punto di partenza necessario per ripensarlo.
In questa prospettiva il progetto Piedibus si è ulteriormente arricchito
I bambini, nel momento in cui vivono la città anche solo attraversandola per andare a scuola a piedi e non più in macchina, pongono il problema della qualità dei suoi spazi e della loro fruibilità e fanno emergere la necessità di prendersene cura instaurando una relazione di fiducia collaborativa con chi amministra la città.
Il loro coinvolgimento nella progettazione e trasformazione dei luoghi della città implica il riconoscimento dei loro diritti a fruirne, della loro utilità sociale a ripensarli e crea i presupposti per la realizzazione di una città condivisa. La città condivisa diventa così un ambiente educativo in cui tutti, adulti e bambini, imparano l'arte della cittadinanza attraverso la cura dei beni comuni, il riconoscimento dei diritti, la reciprocità degli scambi, il fare concreto, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita di tutti, sia dal punto di vista ambientale che sociale.
L'avvio del progetto "Piedibus: scuole pilota in rete", ha dato vita concreta a riflessioni, scambi, condivisioni, all' elaborazione di ipotesi e progetti, alla costruzione di una rete educativa estesa.
Seguiamo con attenzione i passi di questo gruppo piedibus così motivato e pieno di energie: grazie a loro sarà possibile dare una spinta e offrire un supporto, per chi sarà interessato a farlo, ed avviare insieme a tutti gli altri gruppi piedibus della città la qualificazione dei tragitti già sperimentati dando visibilità ai percorsi e alle fermate delle linee Piedibus attraverso la progettazione partecipata con i bambini e i ragazzi, della segnaletica verticale ed orizzontale, che fino ad oggi è stata realizzata provvisoriamente, rendendola definitiva.