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Bilancio di Previsione 2013

Nessun aumento dell'addizionale Irpef, dell'Imu prima casa e delle rette; massima salvaguardia possibile la spesa sociale e per i servizi educativi; conferma delle risorse allo sviluppo e al lavoro (per un importo di 1 milione e 250mila euro);  introduzione dell'imposta di soggiorno e della Tares (quest'ultima obbligatoria); rilevante intervento di riassetto sulla struttura comunale e sulle società partecipate.

Sono alcune delle scelte più rilevanti della proposta di bilancio di previsione 2013,  messa a punto dalla Giunta Comunale di Cesena dopo un lungo percorso di confronto con le forze sociali ed economiche, e che oggi sarà presentata ufficialmente, questa sera, alla prima commissione consigliare. Gli stessi contenuti vengono anticipati a tutti i consiglieri comunali con una lettera del Sindaco Paolo Lucchi e del Vicesindaco Carlo Battistini (titolare della delega al Bilancio) che vi alleghiamo.
La tappa successiva sarà l'illustrazione della proposta in Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 31 gennaio; si aprirà poi la fase di presentazione degli emendamenti (entro il 13 febbraio) e della loro successiva valutazione, con l'obiettivo di arrivare all'approvazione del bilancio 2013 del Comune nella seduta del Consiglio comunale del 28 febbraio.
Le entrate
La previsione per le entrate correnti si assesta su una cifra di 89 milioni e 155mila euro, contro gli 84 milioni e 697mila euro del 2012.
La fetta di entrate più consistente è rappresentata dalle entrate tributarie che arrivano a  65 milioni e 815mila euro (nel 2012 erano 56 milioni e 600mila euro): di questi, però, 16 milioni e 600mila euro sono rappresentati dalla Tares, destinata a coprire il costo del servizio per la raccolta dei rifiuti e per l'igiene urbana, che viene introdotto ex novo nel bilancio comunale.
Resta invariata l'addizionale Irpef (aliquota allo 0,4% e soglia di esenzione a 10.000 euro), così come l'aliquota Imu per la prima casa è confermata allo 0,4%. Complessivamente, allo stato attuale delle cose, per i contribuenti di Cesena l'impatto dell'Imu sarà simile a quello del 2012. Cambia, invece, il gettito per il Comune, perché la Legge di Stabilità ha aumentato la quota Imu di competenza comunale, destinando ai Comuni l'intero importo con la sola eccezione degli edifici della categoria catastale D, per i quali lo Stato si prenderà l'intero importo derivante dall'applicazione dell'aliquota di base (0,76%), lasciando la possibilità ai Comuni di prevedere un'ulteriore quota dello 0,30%. Questo nuovo assetto però azzera il Fondo sperimentale di riequilibrio (introdotto lo scorso anno) dal quale arrivavano parte dei trasferimenti dello Stato.
Viene introdotta l'imposta di soggiorno (da 1,5 a 4 euro a seconda della tipologia delle strutture ricettive) dalla quale è stimato arrivi un introito di circa 400mila euro.
Quasi annullata l'entità dei trasferimenti, che per il 2013 si prevede ammontino complessivamente a 3 milioni e 965mila euro (contro i 7 milioni e 703mila euro del 2012,  i 27 milioni e 433mila euro del 2011 e i 30 milioni e 461mila euro del 2010).
In calo anche  la previsione per le entrate extratributarie, per le quali si attende un introito di 19 milioni e 578mila euro contro i 22 milioni 226mila euro del preventivo 2012.
 
 
Le spese
Nel 2013 la spesa corrente del Comune di Cesena sarà di 89 milioni e 155mila euro, contro gli 84 milioni e 697mila euro del 2012. Ma occorre considerare che quest'anno per la prima volta entra come voce di spesa nel bilancio il servizio di igiene urbana che ammonta a 14 milioni e 400mila euro (coperto  in entrata dalla Tares). Al netto di questa somma, la spesa corrente del Comune diminuisce. Ciò in parte è dovuto al fatto che mancano all'appello - per fortuna -  i circa 7 milioni di spesa straordinaria inseriti in bilancio nel 2012 a causa dell'emergenza neve. Ma l'effettiva riduzione della spesa è riconducibile alla scelta dell'Amministrazione di operare interventi incisivi sulla struttura interna, sia sul versante delpersonale (- 800mila euro circa), sia per gli oneri finanziari (- 1 milione e 300milaeuro circa), e per la restante parte sul fronte dei beni e servizi(in particolare per enti e società partecipate.

Di seguito il testo della lettera firmata dal Sindaco e dal Vicesindaco di presentazione del bilancio.

Questa mattina la Giunta comunale ha approvato lo schema definitivo di bilancio preventivo 2013 per il Comune di Cesena. Ora sarete voi, nell'ambito delle competenze del Consiglio comunale e della vostra responsabilità, a decidere se lo stesso sia all'altezza delle difficili sfide che attendono la nostra città, alle prese, come tutto il Paese, con questo ennesimo anno di crisi economica.
Siamo arrivati alla proposta di bilancio a seguito di un lunghissimo percorso di confronto con le forze sociali ed economiche cesenati - con le quali abbiamo dialogato sin da settembre 2012, nel corso di numerosissimi incontri -, dopo l'approvazione da parte del Parlamento della Legge di stabilità, cercando sino all'ultimo momento di intervenire sulle singole scelte ed esaminando ripetutamente soprattutto le voci di spesa del nostro Comune.
Si tratta, è inutile nasconderlo, di un bilancio difficilissimo, che porre in equilibrio è stato quasi impossibile. E forse non a caso l'A.N.C.I. (l'Associazione nazionale dei Comuni italiani), ha suggerito un rinvio della sua approvazione al prossimo giugno. Infatti, molti Comuni italiani non riusciranno a comporre l'operazione di equilibrio che, invece, a noi pare di avere raggiunto, costretti come sono ad affidarsi alle scelte (oggi imponderabili) del nuovo Governo. Noi abbiamo deciso di fare in modo diverso, assumendoci la responsabilità - tutta politica, lo sappiamo bene - di proporre scelte non facili, in una fase non facile per la nostra città. Ma, proprio per questo, riteniamo che Cesena meriti un'Amministrazione comunale - e, ci auguriamo, un Consiglio comunale - in grado di scegliere, ridando dignità ad una politica che non "galleggia" in attesa di tempi migliori ma che, invece, prova a garantire alle cesenati ed ai cesenati certezze anche sul futuro immediato della nostra rete di servizi e sullo sviluppo della città.
Le scelte che proponiamo al voto del Consiglio comunale, sono conseguenti alla volontà ferrea di salvaguardare la nostra rete di servizi "identitari", soprattutto quelli educativi e sociali. I dati relativi alla sempre maggiore insicurezza economica di tante famiglie (che in oltre 1.300 casi è, purtroppo, già divenuta povertà vera), ci hanno imposto di garantirlo. Per riuscirci, abbiamo scelto di contenere i costi dei servizi stessi, anche riprogettando la struttura interna - in modo non facile né certo piacevole, poiché condizionato da vincoli nazionali di sempre maggior rigidità - e proseguendo un'opera costante di controllo dei costi comunali, senza risparmiare neppure il sistema delle Società partecipate. Ma noi riteniamo che oggi, forse, uno dei valori veri cui ancorarsi sia la certezza, per una comunità, che la rete di servizi resterà invariata e non se ne avvierà un'opera di disgregazione che, purtroppo, ha ormai toccato anche molte città della parte più sviluppata del Paese.
Ma, poiché sappiamo come oggi vi sia anche un valore sociale nella certezza di una pressione tributaria e fiscale inalterata, abbiamo mantenuto ferme ai livelli base del 2012 Addizionale IRPEF, IMU prima casa e rette. E riteniamo che questo sia un segno tangibile della volontà di non gravare ulteriormente sulle tasche dei nostri cittadini, nell'ambito di una contesa elettorale nazionale che, invece, vede rincorrersi promesse che tutti temiamo poi difficilmente saranno mantenute. A Cesena avevamo promesso che ci avremmo provato e così è stato.
Inoltre, abbiamo voluto garantire un segno di speranza per tutti, destinando ancora risorse allo sviluppo ed al lavoro (puntando sull'Ict, sul credito alle imprese e sulla stabilizzazione del lavoro, sulle risorse a disposizione della rete commerciale del centro storico); sulla manutenzione continua di una città come la nostra, che merita attenzioni costanti, spesso inibite da vincoli di spesa assurdi per Comuni virtuosi come Cesena; provando a portare avanti gli investimenti sulla città realizzabili nel quadro dei vincoli del patto di stabilità.
Il tutto nell'ambito di parametri numerici che, a quel che ci è dato sapere, ci collocano nella fascia dei Comuni di questo Paese più attenti per sobrietà ed attenzione alla spesa, oltre che per qualità.
Siamo consapevoli che alcune poste del bilancio non sono oggi definitive ma richiedono stime e valutazioni, in particolare quelle che riguardano le previsioni della Legge di Stabilità su IMU e Fondo di Solidarietà; sul fronte degli investimenti vi è la morsa assurda della combinazione tra Patto di Stabilità e termini di legge di 30 giorni per i pagamenti  che, insieme all'incertezza sui tempi con cui riceviamo i contributi, mettono a rischio gran parte delle opere (già fortemente ridotte) che vorremmo attivare; conosciamo l'incertezza normativa ed applicativa per il nuovo tributo comunale sui rifiuti e servizi (Tares) slittato a giugno; soffriamo anche le incognite sul sistema combinato di risorse nazionali e regionali per i servizi socio assistenziali e quelle sul riordino istituzionale e sugli ambiti ottimali per la gestione dei servizi fondamentali.
Il preventivo 2013 è il primo bilancio del federalismo fiscale: i trasferimenti erariali nel 2013 saranno il 4,5% del totale delle entrate comunali. L'origine deriva dal DLGS n.23 del 2011, il Decreto Legislativo sul federalismo fiscale che ha previsto il riassetto delle entrate comunali fondato sulle entrate proprie per sostituire i trasferimenti statali. Poi il DL 138 del 2011 (la manovra estiva che nell'agosto 2011 in piena crisi del debito pubblico italiano ha disposto tagli rilevanti agli enti locali), seguito dal DL 201 di fine 2011 (il cosiddetto Decreto Salva Italia), per rispondere alla crisi europea del debito, ha anticipato l'introduzione dell'IMU, prevista nel 2014, al 2012,  con ulteriori tagli. Il DL 95 del 2012 (Spending Review) ha richiesto nuovi tagli ai Comuni e la Legge 228 del 2012 (la Legge di stabilità) ha infine aumentato la quota di IMU di competenza comunale eliminando il Fondo Sperimentale di Riequilibrio ed introducendo il nuovo Fondo di solidarietà alimentato con la quota di IMU incassata dallo Stato.
In questo orizzonte si inserisce la scelta di non aumentare la pressione tributaria per i cittadini di Cesena, che si mantiene a livelli più bassi rispetto alla maggior parte dei Comuni.
Come anticipato in una precedente comunicazione, nel 2013 l'impatto dell'Imu a Cesena ricalcherà quello del 2012, considerato che nella Legge di Stabilità è previsto che l'intero importo generato dall'IMU vada ai Comuni - ad eccezione di quella riferita alla categoria catastale "D", per la quale allo Stato andrà il gettito derivante dalla applicazione del 0,76% (con possibilità da parte dei Comuni di prevedere un ulteriore quota fino allo 0,3%) -  e che per il 2013 abbiamo confermato l'aliquota 1^ casa è allo 0,4 %, l'aliquota per le seconde case ed altri edifici è all'1,06 %, %, l'aliquota per gli edifici locati a canone concordato è allo 0,76% %, mentre con la maggiorazione destinata al Comune dello 0,30 % aggiunta allo 0,76% destinata allo Stato, i fabbricati di tipo "D" continueranno a pagare l'1,06%
Resta invariata anche la situazione dell'addizionale Irpef, ferma al 2008, e che vede Cesena ai livelli più bassi rispetto alla gran parte dei comuni, con aliquota allo 0,4% e soglia di esenzione a 10.000 €:



Città
Aliquota addizionale IRPEF
Bologna
0.7 %
Ferrara
0,6-08 %
Forlì
0.49 %
Modena
0.5-0,8 %
Parma
0.8 %
Piacenza
Da 0.52 %
Ravenna
0.6 %
Reggio Emilia
0.5 %
Rimini
Da 0.3 %
 

Infine, sul fronte delle entrate tributarie abbiamo a malincuore previsto l'introduzione dell'imposta di soggiorno, quasi un'imposta di scopo, a fronte delle crescenti spese per le manutenzioni, la cultura, il turismo e la cura della città, con l'unica finalità di poter arrivare al pareggio del bilancio.

Sul fronte delle spese le riduzioni sono state dolorose, come detto, per riuscire a garantire il livello dei servizi ai cittadini, avendo mantenute inalterate le rette corrispondenti.
Da notare la scelta di passare al regime di concessione per la gestione degli alloggi di edilizia residenziale popolare gestiti da ACER, al fine di risparmiare sui costi amministrativi, quindi eliminando dal bilancio comunale questa voce (1,4 milioni di €). Il costo del servizio per la raccolta dei rifiuti e per l'igiene urbana, € 14,4 milioni, a fronte della Tares, invece viene introdotto ex novo, modificando in misura consistente la dimensione delle spese del bilancio comunale.
Nel confronto con il bilancio preventivo 2012, va anche precisato che non risulta più il costo previsto per le eccezionali nevicate dello scorso febbraio, quantificato allora in circa € 7 milioni, che a consuntivo è risultato di circa € 4 milioni interamente già pagati, con la corrispondente eliminazione dei contributi previsti in entrata (circa € 2,4 milioni) poi non giunti.
I vincoli sulla spesa per il personale imposti dalle norme sono: il limite alle assunzioni a tempo determinato pari al 100% della spesa del 2009 nelle scuole e nei servizi sociali; il limite alle assunzioni a tempo determinato negli altri settori pari al 50% della spesa del 2009; la riduzione della spesa in valore assoluto rispetto all'anno precedente; il limite del 40% delle assunzioni rispetto alle cessazioni (turn over).
Per rientrare in tali limiti rispetto al preconsuntivo 2012 siamo stati costretti a prevedere una riduzione nei nidi e nelle scuole dell'infanzia per minori supplenze ed incarichi per € 150.000 rispetto ad una spesa totale attesa di oltre 1,9 milioni di €; il blocco del turnover per € 310.000 derivante da pensionamenti previsti per 674.000 € ed assunzioni attivate limitatamente per 363.000 €; la cessazione dei T/D in scadenza per 94.000 €; la revisione dei fondi di retribuzione accessoria e degli incentivi per dipendenti e dirigenti, pari ad  € 250.000, su un totale di circa 3,07 milioni di €; la riduzione del valore dei buoni pasto per € 16.000; alla riduzione del costo dei dirigenti (compreso la rinuncia al Direttore generale) per € 385.000 su un totale di 1.927.000 €.
Procediamo alla scelta di operare un rilevante intervento sulla struttura interna, pur nella convinzione che l'organizzazione del Comune di Cesena possa ritenersi virtuosa, ma nella consapevolezza che non vi siano alternative a causa dei vincoli normativi e delle risorse economiche disponibili.
La tabella seguente  illustra la situazione a fine 2012 nel confronto con altri Comuni della nostra Regione:

 
Comune
dipendenti ruolo al 30/09/12
dipendenti ogni 10mila abitanti
dirigenti (ruolo e non) al 30/09/12
dirigenti ogni 10mila abitanti
popolazione al 31/12/11
Modena
1.804


97,15


36


1,94


185694
Reggio Emilia
1.402


81,66


35


2,04


171688
Rimini
1.136


78,59


18
1,25


144554
Piacenza
696
67,03
17
1,64
103838
Ravenna
1.048


65,63
23
1,44
159692
Forlì
776
65,23
20
1,58
118968
Cesena
590
60,52
13
1,33
97484

 

Gli interventi in riduzione sui costi comunali sono poi i seguenti:

Cultura, Sport e Turismo per 147.000 €;
Segreteria Generale, Direzione Generale e Quartieri per 174.000 €;
Edilizia pubblica ed Edilizia privata per 179.000 €;
Personale e Tributi per 47.000 €;
Scuole per  220.000 €;
Servizi sociali per  80.000 € a fronte di minori entrate regionali e statali per 250.000 €.
 
Per le società e gli enti partecipati abbiamo operato le seguenti riduzioni:
per Ser.in.ar: da € 500.000 a € 250.000;
per  ERT da € 900.000 a € 750.000;
per Energie per la città da € 1 mln a € 936.000;
per  Centuria da € 18.000 a € 8.000;
per l'azienda ASP, relativamente alla gestione del Corelli, da € 171.000 a € 121.000.

Nella consapevolezza delle difficoltà per l'operatività di questi organismi, qualora ci trovassimo ad avere le risorse disponibili nei mesi successivi all'approvazione del bilancio, ci impegniamo sin d'ora a rivedere gli importi per il sostegno al sistema universitario tramite Serinar, per il Teatro Bonci e a Centuria per il sostegno alle imprese.
La nostra comunità nel suo insieme è riuscita a rimanere in piedi in questi 5 anni di crisi ininterrotta e noi siamo convinti di aver fatto la nostra parte per la tenuta della coesione sociale e per aver dato risposte ai cittadini, alle famiglie ed alle imprese. Ora applichiamo da un lato dolorosi interventi di risparmio partendo doverosamente dai "piani alti", ma, dall'altro lato, anche provando ad attivare interventi che guardano con fiducia al futuro.

Così vogliamo continuare anche in questo difficilissimo bilancio 2013, con le politiche per la crescita e l'occupazione:
100.000 € per le nuove imprese giovanili nell'ICT;
200.000 € per il credito alle imprese e per la stabilizzazione del lavoro;
100.000 € per il centro storico;
850.000 € per garantire le manutenzioni  ordinarie, la cura della città e l'efficienza dei servizi comunali.

Continuiamo a puntare sullo sviluppo e sulla cura della città prevedendo investimenti per 18 milioni di € su:
Palazzo comunale (con i contributi Regionali del Dup) per € 540.000;
Arredi della Biblioteca Malatestiana (con i contributi Regionali del Dup) per € 350.000;
Piazza Libertà (con i contributi Regionali del Dup) per € 3.100.000;
Manutenzioni e sicurezza della viabilità per € 1.700.000;
Piste ciclabili e rotonde per € 1.631.000;
Manutenzioni nelle scuole per € 760.000;
Manutenzioni negli  edifici pubblici (sede Corelli, mura Malatestiane, edificio del quartiere Cesuola, archivi, centro servizi) per € 2.067.000;
Ristrutturazioni degli impianti termici per € 800.000;
Alloggi e aree Erp per € 1.042.000;
Mercato ortofrutticolo (con rimborso assicurativo) per € 1.600.000.
 
Quello che proponiamo quindi al vostro giudizio, è un Bilancio previsionale 2013 ampiamente discusso, che indica scelte politiche evidenti, che cerca di offrire certezze ai cesenati. Non abbiamo naturalmente l'arroganza di ritenere che sia un bilancio perfetto, n'è che lo stesso sia privo di errori. E' peró un bilancio fatto di scelte oneste, trasparenti, discusse in modo pubblico che, certamente, sappiamo si potranno condividere o no. Ma in una diversa visione della città e del futuro dei cesenati sta, appunto, il sale di un confronto che ci auguriamo nelle prossime quattro settimane il Consiglio comunale saprà condurre con equilibrio e senza le forzature tipiche di una campagna elettorale come quella che il nostro Paese da tempo sta vivendo.
 
Il Sindaco Paolo Lucchi
Il Vicesindaco Carlo Battistini

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