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Giudice di pace, tempo scaduto

Risorse insufficienti per il mantenimento della sede territoriale

Purtroppo non ci sono le condizioni per mantenere a Cesena l'ufficio del Giudice di Pace. Questa, in estrema sintesi, il contenuto della comunicazione inviata dal sindaco di Cesena Paolo Lucchi e dal Presidente della Provincia Massimo Bulbi al Presidente del tribunale Orazio Pescatore (e per conoscenza a tutte le autorità interessate) questa mattina. Il 12 novembre era infatti il termine ultimo a disposizione degli enti locali per segnalare la disponibilità a farsi carico delle spese organizzative delle sedi locali cancellate dai recenti decreti legislativi n. 155 e 156 del 7/9/2012, con i quali si è ridisegnata rispettivamente l'organizzazione dei Tribunali ordinari e dei giudici di pace.

In particolare, tali disposizioni prevedono per il territorio cesenate la soppressione del Tribunale ordinario e degli uffici del Giudice di pace di Cesena e di Bagno di Romagna. Un'eventualità che il Comune di Cesena, insieme alla Provincia, ha tentato di scongiurare fino all'ultimo, avviando fin da subito una serie di contatti, che si sono protratti per molte settimane, con gli altri Comuni del comprensorio cesenate, gli istituti di credito e l'ordine forense, al fine di verificare se e in che misura erano interessati a contribuire alle spese necessarie per mantenere sul territorio la sede del Giudice di Pace, calcolate intorno ai 300mila euro. Dopo una serie di incontri e contatti interlocutori, l'ultimo appello era stato lanciato dal Sindaco di Cesena Paolo Lucchi e dal Presidente della Provincia di Forlì-Cesena Massimo Bulbi lo scorso 31 ottobre con una lettera ufficiale indirizzata a tutti i diretti interessati per sollecitare una risposta chiara circa la loro disponibilità concreta a partecipare alle spese necessarie.

Il quadro era il seguente: per l'ufficio di Cesena del Giudice di Pace il costo calcolato era di circa 400mila euro (ai 106mila, già a carico del Comune, per i locali e le utenze, si aggiungevano circa 300mila euro per gli addetti): l'Amministrazione di Cesena aveva già segnalato la propria disponibilità a continuare a mettere a disposizione la stessa somma, la Provincia si era detta pronta a farsi carico dei locali, e anche il Comune di Bagno di Romagna, insieme a Verghereto, Sarsina, si erano detti disposti a dare un contributo complessivo di 15mila euro, in cambio di una giornata di udienze a Bagno. Negli ultimi giorni sono arrivate anche le adesioni dei Comuni di Longiano e Cesenatico, che tuttavia hanno potuto offrire cifre ben lontane da quelle necessarie a garantire l'autofinanziamento del servizio. Di conseguenza, alla scadenza del termine previsto, il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi e il Presidente della Provincia di Forlì-Cesena Massimo Bulbi non hanno potuto fare altro che comunicare (si riporta di seguito la lettera ufficiale inviata) l'impossibilità del mantenimento del giudice di pace sul territorio.

 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
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